26 Aprile 2023
Il senatore Enrico Borghi, nella mattinata mercoledì 26 aprile, ha deciso di lasciare il Pd di Elly Schlein perché "è diventato la casa di una sinistra massimalista figlia della cancel culture americana che non fa sintesi e non dialoga". Esulta Matteo Renzi, che ha accolto a braccia aperte Borghi in Italia Viva.
Enrico Borghi è entrato nel partito guidato dall'ex premier perché crede in un "nuovo progetto riformista alternativo alla destra e distinto da questo Pd".
Italia Viva "continua a crescere, non solo nel numero dei tesserati. Cresce Italia Viva soprattutto politicamente", ha dichiarato Matteo Renzi. Le conseguenze positive dell'addio di Enrico Borghi al Pd si contano anche sui numeri. Con il suo arrivo in Italia Viva, infatti, i renziani raggiungono la quota necessaria al Senato per costituire un gruppo parlamentare, che deve essere composto minimo 6 senatori. Renzi riesce così a creare un gruppo autonomo, senza Azione di Carlo Calenda.
"Ci conosciamo da tempo e lo stimo", ha detto Matteo Renzi, riferendosi a Borghi. "Sono felice che le nostre strade tornino a incrociarsi oggi. Il progetto riformista cresce. Ed è un progetto che serve all'Italia. Dopo la brutta settimana della rottura del progetto partito unico, infatti, quasi tutti gli esponenti del mondo riformista stanno rilanciando dichiarazioni positive sulla necessità di costruire una lista/coalizione/federazione/soggetto politico che rappresenti Renew Europe in Italia".
"Se abbiamo a cuore l'ideale di un polo europeo alternativo a sovranisti e populisti non possiamo perdere questa occasione - ha aggiunto Matteo Renzi -. E noi faremo di tutto per lavorare insieme agli altri con coraggio e umiltà". Per il leader di Italia viva "questo approccio riscuote interesse. In tutta Italia si stanno iscrivendo a Italia Viva cittadini, consiglieri comunali, dirigenti di altri partiti, amministratori. Oggi ci ha raggiunto il senatore Enrico Borghi che ha annunciato la sua adesione a IV dalle colonne di Repubblica. La sua intervista è molto bella e merita di essere letta nella sua interezza. È infatti una intervista che parla di politica, che spiega il senso di una scelta partendo dalla politica, che rappresenta un inno alla politica".
"Chi sarà il prossimo? Non lo so", risponde poi Matteo Renzi. "Ci sarà un prossimo? Sì. Il Pd perderà dei pezzi. Dentro il Pd c'è una dinamica oggettiva. Non sto facendo colazioni per lavorare in questo senso. Ma è evidente che ci saranno altri arrivi".
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