04 Febbraio 2023
La premier Giorgia Meloni finalmente si esprime sulla bufera di vicende legate al "caso Cospito", definito "una polemica controproducente": "i toni si sono alzati troppo", ma Delmastro non deve dimettersi e il Pd deve rendere conto delle visite in carcere a Cospito.
La presidente del consiglio Giorgia Meloni rompe il silenzio sul caso Cospito e sulle vicende che hanno visto coinvolti anche due esponenti di spicco di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, e Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia. Si sfoga in una lettera aperta pubblicata sul Corriere della Sera.
Secondo lei, tutta la questione ha assunto dei toni esasperati che hanno ulteriormente complicato "una situazione dai contorni decisamente inquietanti che rischia di avere conseguenze gravi." Mentre fuori dall'aula "si definiscono «assassini» il Presidente della Repubblica e i membri di diversi governi" e il "il clima si sta pericolosamente e velocemente surriscaldando", dentro la si strumentalizza "per attaccare il governo o l’opposizione".
Il siddetto "caso Cospito", quindi, invece di portare un proficuo dibattito sui temi del 41 bis e del carcere ostativo, si è impregnato di "aspetti chiaramente strumentali". È diventato talmente ingombrante da perseguitarla in maniera imbarazzante anche a Berlino, davanti a Scholz e ai media internazionali. In sede di Consiglio Europeo "i giornalisti italiani mi hanno interrogato su questo, evidentemente meno interessati alla trattativa che stavo conducendo nell’interesse italiano", scrive.
Dice di aver evitato di intervenire finora perché "ho tentato di non alimentare una polemica che considero, per tutti, controproducente". Quindi non era questione di "reticenza", ma di contenere un dibattito che stava esondando.
La premier Meloni ammonisce tutti perentoriamente: "Sicuramente i toni si sono alzati troppo, e invito tutti, a partire dagli esponenti di Fratelli d’Italia, a riportarli al livello di un confronto franco ma rispettoso." Entrando più nel merito delle questioni legate al caso Donzelli, la leader di Fratelli d'Italia fondamentalmente si schiera coi suoi.
"Non ritengo vi siano in alcun modo i presupposti per le dimissioni che qualcuno ha richiesto", scrive riferendosi al sottosegretario Delmastro. Il documento da lui passato a Donzelli non è coperto da alcun tipo di segreto investigativo o di Stato, come confermato dal ministro della Giustizia Nordio.
"Trovo singolare l’indignazione del Pd", aggiunge; le affermazioni di Donzelli saranno anche state "eccessive", ma i documenti non erano segreti, quindi da parte loro è mancata la giustificazione della "visita a Cospito di una qualificata rappresentanza del Partito democratico, in un momento in cui il detenuto intensificava gli sforzi di comunicazione con l’esterno". La premier sembra quasi insinuare che l'opposizione abbia cavalcato la polemica della presunta segretezza del documento di Donzelli per eludere un reale problema.
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