02 Settembre 2022
Per Silvio Berlusconi, anche la guerra in Ucraina è "colpa del partito comunista". La rivelazione arriva dopo un audio diffuso dal Mattino di Padova online, mentre le parole sono state pronunciate nella giornata di ieri giovedì 1 agosto durante un collegamento con la sede regionale di Forza Italia a Padova, per la presentazione dei candidati alle elezioni.
Non solo. Per il leader di Forza Italia "parlando della Russia volevamo dire il nostro dispiacere per quello che è avvenuto in Ucraina. È stata una decisione sbagliata, io so che Putin è stato forzato dal suo paese, dalla sua gente, dai suoi uomini, dal partito comunista a intervenire per difendere le repubbliche del Donbass dall’Ucraina, ma adesso si trova ad avere dimostrato che le sue truppe non sono davvero l’armata invincibile".
Per Berlusconi Padova è stata ovviamente il teatro per fare il punto sulla campagna elettorale. A partire dal Veneto e della sua autonomia. Sulla guerra in Ucraina, il leader azzurro nota come "ci sono delle sanzioni che hanno aumentato la povertà del suo popolo. Sono andate via dalla Russia tutte le imprese occidentali, si sono creati migliaia e migliaia di disoccupati". "L'invasione secondo loro doveva avere una durata di solo due settimane, arrivare a deporre il governo Zelensky e tornare indietro. Invece sono più di 200 giorni che c'è e sappiamo che ogni giorno fa vittime civili e non solo", dichiara.
Sullo scenario politico internazionale, il leader incalza: "Tutte queste cose hanno posto un termine alle relazioni amichevoli che la Russia intratteneva con la Romania, con la Polonia, con l’Ungheria, con l’Italia e con molti paesi europei. L’Europa si è vista costretta a stringersi attorno a questa decisione di resistere per l’Ucraina".
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