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Ghedini e l’"utilizzatore finale" Berlusconi: quel tecnicismo che fece la storia

Così, nel 2009, il legale e parlamentare scomparso a 62 anni definì l’allora presidente del Consiglio per spiegare la sua non punibilità penale

19 Agosto 2022

Il termine “utilizzatore finale” coniato da Niccolò Ghedini per Silvio Berlusconi è entrato a far parte della storia della politica e della magistratura. Ora che il legale, senatore e soprattutto amico di vecchia data del leader di Forza Italia è scomparso a 62 anni a causa della leucemia, i giornali raccontano aneddoti e curiosità sul lungo rapporto tra i due, dentro e fuori il Parlamento e le aule di tribunale. Il sito Affariitaliani.it ne ha una molto particolare. Sì: quella del cosiddetto (da Ghedini) “utilizzatore finale”.

Ghedini e l’"utilizzatore finale Berlusconi": domanda scontata, non altrettanto la risposta

Nel giugno del 2009 uscì la notizia di una nuova inchiesta della procura di Bari sulle escort, in cui sarebbe stato coinvolto anche Berlusconi, all’epoca presidente del Consiglio. Affariitaliani.it contattò l’onorevole Ghedini per saperne più. Quasi alla fine dell’intervista uscì un’agenzia secondo cui fonti della procura di Bari avevano confermato l’iinchiesta sul premier. La domanda all’avvocato fu scontata. Non la risposta. Ghedini spiegò che anche se fossero state vere le frasi della ragazza che allora chiamava in causa Berlusconi, “il premier sarebbe, secondo la ricostruzione, l’utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile”. Che cosa intendeva dire Ghedini? Il suo era un abile tecnicismo giuridico? Che cosa significava, in quel contesto, l’espressione “utilizzatore finale”?

La spiegazione di Niccolò Ghedini

Dice la Treccani a proposito del termine “utilizzatore finale”: “Eufemisticamente, chi, alla fine di una serie di intermediazioni poco trasparenti, ha a propria disposizione una persona come partner sessuale; per estensione, chi approfitta, come destinatario, di benefici procuratigli da altri attraverso procedure poco limpide”. Capito? “Utilizzatore finale” è diventato un neologismo coniato Ghedini per spiegare la non punibilità penale di Berlusconi. Lo stesso Ghedini, sempre nel 2009, raccontò l’origine e il significato del termine. Per l’allora avvocato del Cavaliere, l’espressione, che nel frattempo aveva già fatto scalpore, non era offensiva, ma era semplicemente giuridica, e spiegava in maniera tecnica le differenze di responsabilità in un atto, in questo caso fisico. L’avvocato specificò che sì, come termine era abbastanza crudo, ma che per la legge “colui che riceve è l’utilizza­tore finale”. 

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