Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Crisi di Governo, Draghi da Mattarella dopo l'incontro con Letta. Lega rincara: "No esecutivi con M5s"

Intanto Conte lancia un ultimatum: "Se qualcuno ritiene di non poter condividere un percorso così partecipato e condiviso faccia la propria scelta in piena libertà"

19 Luglio 2022

Crisi di Governo, Draghi da Mattarella dopo l'incontro Draghi

Il Pd crede ancora in un Draghi bis. Questa mattina il segretario del Partita Democratico ha avuto un colloquio con il premier dimissionario (in teoria) di cerca un'ora a Palazzo Chigi. Quel che è certo è che i Dem intendono lavorare per non fare precipitare la situazione e mantenere la maggioranza. Dopo l'incontro con Letta il presidente del Consiglio si è recato stamane al Quirinale per incontrare Mattarella.

Crisi di Governo: tutto ruota attorno al M5s

L'agenda di Letta oggi ruota intorno a tre appuntamenti ufficiali: alle 17 terrà le conclusioni della tavola rotonda "L’auto tra crisi e transizione ecologica" al Centro Congressi Cavour. Alle 20 sarà intervistato alla Festa dell’Unità di Roma. Alle 21.30, infine, riunirà l'assemblea dei gruppi parlamentari.

Sono sicuramente ore convulse e di tensione. Attorno al Movimento 5 Stelle, ritenuto responsabile della crisi dell'esecutivo dopo l'astensione dal voto sul Dl Aiuti di giovedì scorso, ruota la partita. In questi giorni Conte e i suoi si sono incontrati molte volte per cercare una quadra tra chi vuole andare a elezioni anticipate e chi invece cercherebbe di ricucire i rapporti con Mario Draghi. All'interno del M5s la resa dei conti è infinita, coi vertici del gruppo alla Camera in rivolta e il rischio scissione alle porte. Giuseppe Conte non lo nasconde e lancia un ultimatum: "Se qualcuno ritiene di non poter condividere un percorso così partecipato e condiviso - dice - faccia la propria scelta in piena libertà, in maniera chiara, subito e senza ambiguità". I tempi sono stretti: "C'è una notte per pensarci - ha detto ieri Conte ai vertici del gruppo alla Camera - decisioni che vanno in direzione di una diversa prospettiva siano dichiarate per tempo, per correttezza verso tutti".

Oggi è la vigilia del d-day dopo l'avvio della crisi provocata dal non voto di fiducia al Senato sul dl aiuti da parte di M5s e domani si ripartirà proprio da Palazzo Madama per quella che appare la giornata più dura dalla nascita del governo dell'ex banchiere centrale.

Draghi bis: ecco chi lo vuole

Intanto alcuni lanciano appelli e prendono posizione a favore del premier. "I consumi rallentano, l'inflazione cresce, il conflitto in Ucraina continua e preoccupa la prospettiva delle restrizioni monetarie. In questo contesto, la crisi politica rischia di ripercuotersi pesantemente su quella economica. Serve, invece, la guida di Draghi e un'azione di governo sempre più efficace per gestire al meglio le risorse del PNRR, la legge di bilancio e le riforme strutturali che il Paese attende". E' quanto afferma il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commentando i dati sulla congiuntura diffusi stamattina dalla Confederazione.

"Ieri sera abbiamo superato le 1500 firme, siamo quasi a 1600" per l'appello dei sindaci al premier affinché rimanga in carica, e "probabilmente arriveremo a 2000 prima del discorso del presidente Draghi al Senato". Così Dario Nardella, sindaco di Firenze, in collegamento con Omnibus su La7. "C'è un'adesione larghissima - ha aggiunto - che va da nord a sud, dal centrosinistra al centrodestra, e che nasce da una preoccupazione oggettiva, quella che noi viviamo ogni giorno sul territorio". Per Nardella le tante firme dei sindaci sono "un dato sorprendente, mai vista una cosa del genere: evidentemente c'è un sentimento fortissimo".

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x