12 Giugno 2022
“Partecipare al voto è un dovere civico”. Con questa affermazione, il Professor Sabino Cassese ci esorta a votare cinque volte sì. Nel mondo che lui abita e ha contribuito a plasmare – che certamente non è il mio – la volontà popolare viene tenuta in seria considerazione dall’esecutivo. Scrivo dall’esecutivo e non dal legislativo perché quest’ultimo potere non esiste più se non sulla carta (minuscolo, anche la carta, la costituzione, di questi tempi non vale i fogli su cui venne stampata).
Memoria corta? Quante volte la volontà popolare si è espressa in un modo – abrogando norme impopolari, il referendum nel nostro ordinamento è unicamente abrogativo – per poi assistere impotente alla promulgazione di una nuova norma peggiore della precedente? Prendiamo due esempi eclatanti: il finanziamento ai partiti e la privatizzazione dell’acqua.
Ho poca (nessuna?) voglia di polemizzare.
Dal lago (il mare è più lontano e la benzina nel centro di Milano costa 2,20 Euro al litro), mando un affettuoso saluto al vegliardo Professore che purtroppo, nonostante la brillante carriera e l’età ragguardevole, non ha ancora imparato a tenere la lingua a freno.
Siamo da due anni e mezzo in pieno totalitarismo e qualcuno (autorevole) ci ricorda i nostri doveri civici? Dov’era quando l’esecutivo cancellava i nostri diritti?
Gran bel Presidente della Repubblica sarebbe stato, forse allo stesso eccelso livello del liberticida maximo Sergio Mattarella!
Di Alfredo Tocchi
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