17 Maggio 2022
Dopo un lungo periodo di silenzio sul tema (quasi un mese e mezzo), Silvio Berlusconi torna a parlare della guerra in Ucraina. Lo fa da un comizio a Treviglio, in provincia di Brescia, dove ha lamentato "l’assenza di leader nel mondo", così come di "leader all’interno dell’Unione Europea". Sulla posizione dell'Italia ha dichiarato: "Siamo in guerra anche noi, perché gli mandiamo le armi...''. Ha poi aggiunto: "Un leader mondiale che doveva avvicinare Vladimir Putin al tavolo delle mediazioni gli ha dato del criminale di guerra e ha detto che doveva andare via dal governo russo". Il riferimento è alle parole del presidente statunitense Joe Biden che lo scorso 26 marzo, a Varsavia, dichiarò che "la Russia vuole strangolare la democrazia" in Ucraina, definendo il presidente russo "un dittatore che non può rimanere al potere". Ma non solo. Berlusconi ha poi contestato anche il segretario della Nato, Jens Stoltenberg: "Un altro, il segretario della Nato, ha detto che l’indipendenza del Donbass non sarebbe mai riconosciuta".
'Io temo che questa guerra continuerà. Siamo in guerra anche noi perché mandiamo le armi in Ucraina... Adesso mi hanno detto che manderanno anche carri armati e cannoni pesanti... Lasciamo perdere...'' ha detto Berlusconi. ''Tutto questo cosa significa?'', si è chiesto il Cav per poi spiegare le ripercussioni di una guerra che teme durerà ancora: ''Significa che avremo dei forti ritorni delle sanzioni che abbiamo fatto alla Russia sulla nostra economia. Già si è fermato lo sviluppo, avremo una diminuzione del nostro Prodotto interno lordo...''. ''Signori, è terribile! - ha scandito - Non abbiamo leader nel mondo, non abbiamo leader in Europa... Un leader mondiale che doveva avvicinare Putin al tavolo della mediazione gli ha dato del criminale di guerra, gli ha dato dei titoli incredibili e ha detto che doveva andare via dal governo russo e andare in galera... Un altro, il segretario della Nato Stoltenberg, ha detto che l'Ucraina mai più sarà insieme alla Russia... Capite che con queste premesse il signor Putin è ben lontano dal sedersi a un tavolo. E allora? Allora temo che questa guerra continuerà....''.
Poi, parlando del centrodestra: ''Nella coalizione di centrodestra, che abbiamo fondato noi, Forza Italia dovrebbe avere sempre la guida e quindi dovrebbe andare al 20%. E io penso che noi possiamo andare al 20 per cento...''. Berlusconi ha annunciato il ritorno in Forza Italia di Stefano Benigni, il giovane parlamentare bergamasco eletto tra le fila forziste poi passato a Cambiamo! di Giovanni Toti, ora al gruppo Misto della Camera.
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