31 Marzo 2022
Fonte: lapresse.it
Via libera del Consiglio dei Ministri, che ha deciso quando si vota alle prossime elezioni amministrative e per i Referendum sulla Giustizia: la data scelta è il prossimo 12 giugno. Dopo due settimane ci sarà il secondo turno, che si terrà il 26 giugno. Lo ha riferito su Twitter il deputato del Pd Stefano Ceccanti. La conferma è arrivata anche da fonti ministeriali.
Le due date in ballo erano quelle del 26 maggio e quella appunto del 12 giugno, poi selezionata come data in cui si terranno le elezioni amministrative e il voto sui referendum. Quelle di giugno saranno molto simili alle elezioni che si erano tenute a settembre 2020 quando, quando, a causa dell'epidemia da Covid 19 si decise di far svolgere negli stessi due giorni regionali, amministrative, suppletive e il referendum sul taglio dei parlamentari.
Inoltre, la scelta di unire elezioni amministrative con referendum è stata compiuta anche per contenere i costi. Si tratta di una buona notizia per quei partiti, come la Lega, che puntano a far passare i referendum. Infatti, sarà più facile che si raggiunga il quorum del 50% dei votanti.
A questa tornata elettorale, saranno 970 Comuni al voto. Tra questi ci saranno 21 capoluoghi di provincia e 4 di regione. Le roccaforti dove si concentreranno la maggior parte degli sforzi elettorali dei partiti saranno proprio le città capoluogo di Genova, Palermo, L'Aquila e Catanzaro.
Difficile sapere, adesso come saranno di preciso le coalizioni in ogni città. A quanto sembra, il Partito democratico e il Movimento 5 stelle si presenteranno uniti quasi ovunque. Stessa strategia che dovrebbe usare il centrodestra, malgrado le spaccature aperte dopo il voto sul Mattarella bis al Quirinale. Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno comunque ancora parecchio da discutere, soprattutto per quanto riguarda i nomi dei candidati.
Ma il 12 dicembre 2022 si voterà anche per i quesiti ammessi dalla Corte costituzionale a febbraio che saranno oggetto del referendum. Essi sono 5: la riforma del Csm, l'abolizione della legge Severino, i limiti agli abusi della custodia cautelare, la separazione delle funzioni dei magistrati e la loro equa valutazione.
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