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Quirinale, il retroscena di Di Battista su Belloni: "C'era l'accordo, poi Letta se l'è fatta sotto"

Di Battista svela un retroscena delle recenti elezioni per il Quirinale, spiegando che i partiti avevano trovato l'accorso per Elisabetta Belloni, ma poi: "Letta se l'è fatta sotto"

02 Febbraio 2022

Quirinale, il retroscena di Di Battista su Belloni: "C'era l'accordo, poi Letta se l'è fatta sotto"

Fonte: lapresse.it

Alessandro di Battista svela nuovi retroscena della recente corsa al Quirinale e dell'accordo sfumato sul nome di Elisabetta Belloni. Secondo l'ex esponente del M5s infatti, prima che si optasse per la rielezione di Sergio Mattarella i principali partiti erano riusciti a trovare un'intesa sul capo dei servizi segreti, venuta poi meno a causa della titubanza del segretario del Pd Enrico Letta. Ospite di DiMartedì, Di Battista non usa mezzi termini e racconta di come l'accordo su Belloni sia stato "obiettivamente cancellato da Letta che se l'è fatta sotto".

Quirinale, il retroscena di Di Battista su Belloni

Durante la trasmissione di Giovanni Floris, Di Battista ha spiegato che la convergenza sul nome di Belloni comprendeva Salvini, Conte, Meloni e anche Enrico Letta. All'ultimo momento però, il segretario Dem si sarebbe sfilato facendo cadere la candidatura e costringendo i partiti a ripiegare sulla rielezione di Mattarella al Colle. "Conte si era messo d'accordo con Letta e Salvini, lo voleva anche la Meloni", ha detto il politico, aggiungendo come la sua sia una versione da "testimone oculare".

"Avevo il telefono - ha spiegato Di Battista - mi è stato detto da determinate persone che l'accordo c'era tra Letta, Conte, Salvini e Meloni per eleggere Elisabetta Belloni. Poi è stato obiettivamente cancellato da Letta che se l'è fatta sotto". Da qui la diffidenza dell'ex pentastellato nei confronti del segretario del Pd: "Per questo, a Conte che dice di fidarsi di Letta, io dico che di Letta non mi fido. Di Maio si è sentito con Guerini e con quella parte che voleva bocciare la Belloni, hanno provato a proseguire sulla strada della restaurazione". Sul nome di Elisabetta Belloni restava tuttavia fortemente contrario Matteo Renzi, secondo cui nominare il capo dei servizi segreti alla presidenza della Repubblica sarebbe stato un atto da paese antidemocratico.

Severino e Tremonti i nomi dell'ex M5s

A chi però gli chiede un parere personale sulla direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, Di Battista replica: "La Belloni era la mia prima candidata? No. Vogliamo parlare di candidature di donne? A me sarebbe piaciuta Paola Severino. Vogliamo parlare di uomini? Nel centrodestra io avrei votato Tremonti, punto". Tra i nomi femminili circolati nei giorni delle consultazioni, quello di Belloni era effettivamente il più quotato, anche se a breve distanza restavano papabili anche l'ex ministra della Giustizia Paola Severino e l'attuale guardasigilli Marta Cartabia.

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