14 Dicembre 2021
Francesco Variato è nato a Milano il 16 Settembre 1968. Si occupa principalmente di problemi legati al territorio ed in particolare di mobilità sostenibile, nuove tecnologie e ambiente, famiglia e nuove povertà, parità dei diritti uomo-donna, accesso dei giovani al lavoro, diritto delle imprese sul territorio. È un appassionato di libri e di informazione nazionale ed internazionale e è stato direttore responsabile di testate giornalistiche di natura tecnico scientifica; conosce molto bene il teatro, il cinema ed in particolare la musica classica e lirica; è uno dei massimi esperti italiani di Audio Hi End. Lo appassiona il diritto in tutte le sue forme e conosce molto bene la materia condominiale (per cui scrivendo un progetto di modifica della riforma del condominio) e di Diritto Penale.
Nella vita privata, dopo studi superiori ed universitari, entra nel mondo dell'imprenditoria nel settore dei call center e gestisce tra Italia ed Albania i portali nonnoservizi.it e goldextension.it; è felicemente sposato dal 1996 ed ha due figli, adora gli animali e ha fondato con Erika Pionni un’associazione animalista Angeli Con le Zampe (ad oggi ne è ancora il segretario).
Gioca a tennis, è un ex classificato e vorrebbe dare accesso allo sport in maniera gratuita o agevolata a tutti i giovani, creando sul territorio nord-ovest di Milano un grande centro polisportivo per l'accesso e l'allenamento delle persone diversamente abili. Ha inoltre fatto parte di Assolombarda, gruppo terziario innovativo, e partecipa al gruppo del Circolo delle Imprese dal 2019.
Cattolico, sposato, due figli, imprenditore nel settore nell’e-commerce e candidato per Forza Italia alla città Metropolitana di Milano, anche se il partito di Berlusconi si presenta con una lista civica. Quale?
«Sì, Forza Italia correrà alle prossime elezioni metropolitane con la lista ‘Insieme per la città metropolitana’».
Quali sono le sue proposte per valorizzare Milano e l’hinterland?
<<Innanzitutto, voglio concentrarmi sul tema decisivo in ottica di una maggiore integrazione tra Milano e la sua area metropolitana: quello del trasporto pubblico. Da tempo, la politica e le istituzioni puntano a un rafforzamento del tpl in modo da ridurre le barriere che spesso limitano l’accessibilità e la comunicazione tra la città capoluogo e i vari comuni della cintura. È giunto il momento di prendere di petto la questione, sfruttando le risorse del PNRR per un potenziamento della rete viaria e infrastrutturale dell’hinterland milanese. Non posso non aggiungere che il mio impegno sarà volto anche a valorizzare il patrimonio culturale, storico, architettonico e artistico della nostra Città Metropolitana. Ogni comune che compone la CM possiede un piccolo tesoro nascosto che merita di essere portato alla luce, anche in termini di turismo locale all’insegna della scoperta di un territorio ricco di storia, che troppo spesso viene sottovalutato.>>
In un momento aspro per la politica italiana, quali toni userà per convincere l’elettorato?
«Da sempre mi considero un moderato, che alla rissa verbale antepone il ragionamento e la dialettica proficua. Non mi sono mai sottratto ai confronti ma l’ho sempre fatto nel rispetto dell’interlocutore e delle istituzioni che ho avuto l’onore di rappresentare durante la mia attività politica. La nuova stagione inaugurata dal governo Draghi ci insegna che di fronte alle crisi epocali occorre fare fronte comune, mettendo da parte le piccole strategie elettorali o gli interessi particolari dei singoli. Per fronteggiare le grandi questioni occorre un atteggiamento maturo.»
È già consigliere di minoranza, in quota Forza Italia, a Bollate. Questa esperienza le sta servendo per una campagna elettorale più ad ampio raggio?
«Assolutamente sì. I tanti anni di militanza in Forza Italia e di esperienza amministrativa nel mio comune rappresentano un valore aggiunto che i cittadini e gli esponenti politici del territorio mi hanno sempre riconosciuto. In questa campagna elettorale, ho percepito l’affetto e la fiducia di tante persone: una fiducia guadagnata con impegno, fatica e tanta attività partendo dal basso. Come ogni volta, anche in questa occasione farò del mio meglio per essere all’altezza delle aspettative dei miei cittadini ed elettori.»
Tra politici e amministratori forzisti milanesi, con chi s’interfaccia più spesso?
«Il mio punto di riferimento a livello regionale è Gianluca Comazzi, consigliere comunale di Milano e capogruppo di Forza Italia in Regione Lombardia. Una persona di grande onestà e correttezza, che nonostante la giovane età vanta una lunga esperienza dentro le istituzioni, realizzata partendo dal suo quartiere di Milano e culminata con l’elezione in Comune a Milano e nel Consiglio regionale della Lombardia. Con Gianluca è nata subito una forte intesa perché abbracciamo gli stessi valori e prima di concepire grandi progetti ci confrontiamo quotidianamente con i cittadini, garantendo loro ascolto e attenzione. Questo è il tipo di politica in cui mi riconosco e che mi piace mettere in pratica.»
L’hinterland risponde sempre piuttosto bene al centrodestra. Cosa non va a Milano da dieci anni a questa parte?
«Non credo che il centrodestra a Milano sia più debole che altrove: basti pensare che alle ultime europee Forza Italia ha totalizzato il 10% in città e alle ultime comunali si è attestata sul 7%, in linea con il trend nazionale. Sicuramente l’ala destra della coalizione, quella sovranista, non è riuscita ad attecchire presso un ceto cittadino molto esigente in termini di proposta politica e contenuti programmatici. A incidere alle ultime amministrative è stato anche il periodo elettorale, a cavallo con le ferie estive, e l’altissimo tasso di astensione. L’attuale sindaco è stato infatti votato da meno di un elettore su due. Credo che questa, per il centrodestra, sia la giusta occasione per fare autocritica: tra cinque anni dobbiamo proporre un candidato vincente e un programma unitario. Per vincere a Milano bisogna prima convincere un elettorato esigente, che pretende serietà, concretezza e visione.»
Un suo auspicio per queste imminenti elezioni, molto importanti per i cittadini di tutta l’area meneghina.
«Mi auguro siano elezioni partecipate e che i nuovi consiglieri metropolitani sappiano onorare al meglio questo delicato ruolo. Il governo della Città Metropolitana è importantissimo per una politica di ampio raggio che tenga conto delle esigenze di un territorio da più di 3 milioni di persone. Il futuro del mondo va in questa direzione e il ruolo delle Città Metropolitane in Europa si sta rafforzando sempre più, soprattutto in ottica di sviluppo dei territori. Se vogliamo che Milano e il suo territorio facciano un salto di qualità in termini di mobilità, sviluppo economico e industriale, sostenibilità ambientale e promozione delle risorse locali, è giunto il momento di ragionare in ottica sovra cittadina, con la Città Metropolitana come plancia di comando per una politica che tenga conto della ‘Grande Milano’, ovvero della città capoluogo concepita in stretta relazione con i comuni limitrofi, in rapporto costante con gli altri livelli istituzionali.»
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