17 Novembre 2021
Emanuele Dessì in Senato, 2018 (fonte lapresse)
Il Partito Comunista torna ufficialmente a essere rappresentato nel Senato della Repubblica. Ad annunciarlo il senatore Emanuele Dessì, eletto nelle fila del Movimento 5 Stelle, con un post su Facebook. Subito contattato da Il Giornale d'Italia, Dessì ha dichiarato: "Ho lasciato i 5 stelle a febbraio per il loro sostegno a Draghi, adesso voglio tornare a combattere le vecchie e giuste battaglie che i 5 stelle hanno disatteso".
"Ho sempre fatto parte della galassia comunista. Dopo essere uscito da Rifondazione Comunista mi sono avvicinato a tanti movimenti territoriali, primo fra tutti il Movimento No Tav dove conobbi alcuni fra i fondatori dei 5 Stelle".
"Sono stato nel Movimento 5 Stelle con il mio spirito profondamente e culturalmente socialista. Lo spostamento al centro del Movimento, l’ipergovernismo e la scelta dell’appoggio a Draghi mi hanno decisamente allontanato. Da febbraio di quest’anno ho ricominciato a parlare con tanti vecchi amici con cui si è deciso di fare un tentativo e riproporre anche in Parlamento le grandi battaglie che quel simbolo rappresenta: quelle sociali, per il lavoro, per la scuola, per la sanità, per la cultura. Questo è quello che vogliamo ricostruire in questi mesi".
"Non ho nulla di personale. Ma ritengo che in Italia ci sia bisogno di una politica estremamente più vicina alle fasce deboli e fragili della popolazione. Si è creata in questi anni una gigantesca sperequazione sociale tra ricchissimi e poverissimi. Questo gap va annullato. Draghi è un uomo invece vicino alla finanza internazionale, a una politica che tutto è meno che sociale e vicina alle classi poveri. Non posso stare dalla sua parte".
"Sia io che lui riteniamo che il green pass applicato al lavoro non sia una scelta idonea. Io ritengo come lui che la scelta di non vaccinarsi sia da accettare e che a queste persone, non bambini ma grandi e mature, vada data la possibilità di mantenere intatti i propri diritti civili e sociali. E di avere la possibilità di controllare il proprio stato di salute in maniera gratuita. Quindi tamponi gratuiti. Io non sono un no-vax, i vaccini hanno contribuito a ridurre il numero di deceduti. Continuo però a pensare che quello che viene chiamato vaccino sia più una terapia medica preventiva. Il vaccino è un ottimo farmaco per evitare situazioni gravi".
"Lo Stato si dovrebbe chiedere come mai ci sono ancora, dopo due anni e dopo tanti morti, decine di migliaia di persone a non volersi fare il vaccino. E come mai nonostante gli sforzi del mainstream tutto concentrato nella stessa direzione, ancora queste persone rifiutano di vaccinarsi. Ascoltare queste voci invece di criminalizzarle aiuterebbe a vivere meglio e a capire come fare a uscirne tutti insieme. Il diritto al lavoro e il diritto alla libertà devono essere garantiti in un paese come l’Italia".
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