08 Gennaio 2021
Fonte: lapresse.it
Potrebbero anche essere solo dei piccoli errori di distrazione o di superficialità quelli riscontrati in alcuni bandi del commissario straordinario Arcuri. Già, perché trovare la parola “siringhe” scritta “sirighe” non è poi così grave, ma è piuttosto inquietante sapere che i medici siano stati forniti di siringhe in arrivo da Hong Kong extra large, tanto che questi si rifiutano il più delle volte di utilizzarle. Emerge infatti come un ordine emanato dal commissario abbia autorizzato l’acquisto di queste siringhe cinesi, più care delle altre, ma anche più grandi. Il problema è però che queste siringhe contengono fino a otto dosi, mentre ogni fiala di vaccino ne arriva a contenere fino a cinque. Tocca dunque al medico azzeccare la dose esatta, compito arduo soprattutto se si tratta dei famosi vaccini anti-Covid.
C’è poi da segnalare un altro bando, quello del 24 ottobre. Nel testo si legge come la Presidenza del Consiglio dei Ministri abbia richiesto l’acquisto di 5 milioni e 400 mila fila di sodio di cloruro 0,9, necessario per diluire il vaccino per il Covid-19. Sulla carta intestata notiamo come l’offerta sarà considerata vincolante fino al 30 giugno 2020, ben sei mesi prima che il bando venisse pubblicato. Un chiaro errore che mostra però tutta la superficialità messa in campo in questi mesi.
Sorprende infatti la poca cura messa nell’affrontare questioni delicate per la lotta alla pandemia, con il rischio che a pagarne le conseguenze siano poi i medici e gli infermieri che devono combattere ogni giorno sul campo. Una situazione simile a quella che si è verificata durante i mesi di caos primaverili, dove gli acquisti raffazzonati di materiale sanitario hanno portato migliaia di operatori sanitari a combattere a mani nude contro il dilagare del virus. Basta ricordare gli acquisti di mascherine non a norma dalla Cina, o il flop del Governo e delle Regioni sul piano di aumento del numero di terapie intensive sul territorio nazionale.
Ora il Governo però è passato all’incasso, forte dell’andamento tutto sommato positivo della campagna vaccinale. L’Italia è seconda solo alla Germania per numero di dosi inoculate ripetono dalla maggioranza. È però doveroso raccontare come i numeri del “modello Italia”. Se il piano dei 70 mila vaccini al giorno non dovesse essere aumentato, ci vorranno più di due anni per portare il Paese fuori dall’incubo Covid-19, motivo per cui sono in molti a ripetere di restare cauti. C’è poi tutta la questione della crisi economica e del debito pubblico che sembra essere considerata di poca importanza da chi ci governa, ma che invece avrà degli impatti devastanti sul futuro che ci aspetta.
Manca all’appello poi tutto il discorso sulla programmazione della ripresa. Dai fondi per il Recovery Plan alla ripartenza delle scuole e delle attività produttive. Del resto, è davvero troppo presto per cantar vittoria, soprattutto a Palazzo Chigi.
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