12 Novembre 2025
Michele Sorrentino
Si è conclusa a Roma Obiettivo Italia 2025, l’iniziativa della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, guidata da Mauro Micillo, nata per promuovere il confronto diretto con il mondo delle imprese e condividere strategie di crescita in un contesto economico in continua evoluzione. oltre 80 imprese e il 36% dei volumi nazionali dal Lazio.
Dopo aver toccato le principali città italiane, la tappa di Roma ha rappresentato il momento di sintesi di un percorso che, per tutto il 2025, ha valorizzato il dialogo con il tessuto produttivo locale e la capacità delle imprese di reagire alle sfide globali con spirito innovativo e visione strategica.
Durante l’incontro, i rappresentanti della Divisione IMI CIB e gli esperti del Research Department di Intesa Sanpaolo hanno approfondito i principali trend che stanno ridefinendo la competitività del sistema industriale come la gestione dei rischi, l’evoluzione dell’intelligenza artificiale a supporto delle decisioni aziendali e le nuove opportunità legate alla trasformazione digitale e all’apertura verso i mercati esteri.
La tappa romana ha registrato la presenza di oltre 80 partecipanti, tra cui esponenti del settore pubblico e del mondo imprenditoriale del Lazio, regione che si distingue per un’economia ad alto valore aggiunto, trainata da servizi avanzati, filiere tecnologiche, aerospaziali e farmaceutiche e da una crescente integrazione tra ricerca, università e imprese.
Con oltre 1.300 aziende clienti e 29 miliardi di euro di impieghi medi per cassa nel 2024, il Lazio rappresenta circa il 36% dei volumi complessivi dell’Italian Network della Divisione IMI CIB: un territorio strategico per la banca guidata dal CEO Carlo Messina e un punto di incontro tra tradizione industriale, innovazione e internazionalizzazione.
Michele Sorrentino, Responsabile IMI CIB Italian Network di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: “Roma è il cuore istituzionale del Paese, sede di numerosi Enti Pubblici, Fondazioni e realtà di rilievo con cui la nostra banca collabora attivamente, insieme alle grandi aziende corporate. Questi interlocutori rappresentano un motore strategico per lo sviluppo nazionale e il nostro impegno è accompagnarli con responsabilità e visione, nella convinzione che le partnership pubblico-privato siano fondamentali per sostenere la crescita del Paese. Con la tappa di Roma si conclude il viaggio itinerante di Obiettivo Italia 2025 che ha visto nel complesso la partecipazione di oltre 550 esponenti aziendali. Abbiamo attraversato il Paese per ascoltare le imprese, capire da vicino le loro necessità e accompagnarle con strumenti finanziari e consulenziali su misura e all’avanguardia. È stato un percorso di dialogo e confronto costruttivo, che ha confermato la straordinaria capacità di adattamento e resilienza delle aziende italiane, la loro propensione all’innovazione e l’impegno verso una crescita sostenibile e internazionale. Siamo già proiettati verso il futuro: nel 2026 Obiettivo Italia continuerà il suo viaggio, perché il nostro ruolo è essere al fianco delle imprese, in ogni fase del loro sviluppo.”
Una presenza radicata nel Lazio a supporto delle imprese Nel territorio laziale, la Divisione IMI CIB presidia la clientela Corporate e Institutional attraverso due Corporate Center a Roma, con un team di 40 professionisti dedicati. L’attività si rivolge a gruppi aziendali con fatturato superiore ai 350 milioni di euro, offrendo soluzioni personalizzate e un servizio di advisory orientato alla crescita, all’innovazione e all’espansione internazionale.
La chiusura della tappa romana segna non solo il completamento di un percorso, ma anche l’avvio di una nuova fase di Obiettivo Italia: un progetto che continuerà nel 2026 con la stessa ambizione di rafforzare il legame con i territori, valorizzare le eccellenze industriali e contribuire alla competitività del Paese.
Lo scenario macroeconomico in tempi di incertezza. Le priorità per il tessuto economico italiano e del Lazio
L’economia italiana mostra segnali di resilienza alle numerose tensioni e crisi geopolitiche in atto, potendo contare sulla forza del proprio sistema manifatturiero, l’ampia capacità di risparmio delle famiglie e la solidità del sistema bancario. Nell’anno in corso, l’evoluzione dell’economia italiana e del Lazio potrà beneficiare del recupero del potere d’acquisto delle famiglie che si dovrebbe tradurre in maggiori consumi. Inoltre, tassi di interesse più contenuti consentiranno agli investimenti di tornare a crescere, soprattutto tra le imprese più innovative e guidate da giovani. Una spinta agli investimenti potrà venire poi dall’incremento di spesa dei fondi del PNRR che subirà un’accelerazione nel biennio in corso.
La regione Lazio presenta un’elevata specializzazione nei settori avanzati, in particolare nella farmaceutica, nell’aerospazio, nelle telecomunicazioni, ma anche in settori più tradizionali, come l’alimentare, i prodotti in ceramica, i prodotti della stampa, la cosmetica e detergenza. Dalla survey condotta dal Research Department di Intesa Sanpaolo sul personale che intrattiene relazioni con la clientela imprese emerge che la crescita nella regione sarà guidata dalla filiera del turismo, dalla farmaceutica e biomedicale, dall’elettronica e servizi avanzati, dal trasporto e logistica e dalle utilities, settori con una buona competitività e dinamicità. Inoltre, nella filiera delle costruzioni emergono indicazioni positive sull’evoluzione del genio civile e del residenziale (sia nuovo che ristrutturazioni).
View positiva anche nel manifatturiero nonostante la discontinuità della politica commerciale statunitense: dopo l’accordo raggiunto tra Stati Uniti ed Europa, a partire dal primo agosto i dazi imposti alle merci europee sono stati portati al 15%, dal 2,5% di inizio anno. Pur presentando una propensione all’export inferiore alla media italiana, il Lazio è la sesta regione per export nel contesto nazionale: nel 2024 ha realizzato circa 32 miliardi di euro di esportazioni, in incremento dell’8,5% rispetto al 2023, a fronte di una sostanziale stabilità del dato nazionale (-0,4%).
Secondo le analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo, l’impatto dei dazi sul sistema manifatturiero italiano potrà essere mitigato dalla elevata qualità dei prodotti italiani e dalle strategie di diversificazione e innovazione delle imprese riguardanti i mercati di sbocco dell’export italiano. Nel Lazio è elevata la presenza di start-up innovative: la regione è al terzo posto in Italia per numero, con oltre 1.400 start-up innovative a settembre 2025, dopo la Lombardia che ne conta circa 3.400 e la Campania con quasi 1.500.
Grazie a un’indagine interna condotta presso le strutture della banca che si occupano di supporto all’internazionalizzazione è stato poi possibile individuare le risposte delle imprese ai dazi americani. Emerge una forte reattività delle imprese italiane e laziali che stanno cercando nuovi clienti in altri mercati. Al contempo, evidenzia l’interesse da parte degli operatori italiani ad aprire nuove filiali commerciali e produttive proprio negli Stati Uniti.
L’economia del Lazio già nel recente passato ha mostrato di saper cogliere le opportunità offerte da nuovi mercati. Tra il 2019 e il 2024 tra i primi quindici mercati per crescita in valore delle esportazioni vi sono Emirati Arabi Uniti (+244 milioni di euro), Qatar (+236 milioni), Tunisia (+79 milioni), Messico (+76 milioni), Polonia (+59 milioni), Corea del Sud (+58 milioni), India (+47 milioni) e Cile (+44 milioni), Nel primo semestre del 2025 a questi si sono aggiunti Kuwait, Arabia Saudita, Romania e Croazia.
In prospettiva sarà sempre più importante la gestione dei rischi che caratterizzano l’attuale contesto competitivo, sempre più complesso e incerto. Oltre ai rischi di mercato, andranno affrontati quelli energetici, di approvvigionamento, informatici, ambientali e climatici, reputazionali. Andranno poi potenziati gli investimenti in efficientamento dei processi, innovazione e autoproduzione di energia. Le imprese che innovano e investono in R&S ottengono significativi vantaggi in termini di produttività del lavoro: nel manifatturiero, ad esempio, il valore aggiunto per addetto di queste imprese supera di 40mila euro circa quello delle imprese senza attività di innovazione. I benefici sono riscontrabili in tutti i settori e per tutte le dimensioni aziendali. Esiste una correlazione positiva anche tra l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili o l’installazione di macchinari ad alta efficienza energetica e la produttività. La competitività delle imprese sarà sempre più legata alla diffusione nel tessuto produttivo dell’intelligenza artificiale, che offrirà vantaggi significativi soprattutto per le realtà che sapranno integrare efficacemente queste tecnologie in tutti gli ambiti operativi.
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