16 Ottobre 2025
Nestlé prevede di tagliare 16.000 posti di lavoro a livello mondiale nei prossimi due anni. Si tratta di una riduzione pari a circa il 6% della forza lavoro. Lo ha annunciato il nuovo amministratore delegato in occasione della pubblicazione del fatturato dei primi nove mesi, in calo dell’1,9% a 65,9 miliardi di franchi svizzeri (71 miliardi di euro).
La decisione arriva nonostante l’azienda abbia registrato una forte accelerazione della crescita nel terzo trimestre del 2025, con un fatturato di 65,87 miliardi di franchi nei primi nove mesi dell’anno e una crescita organica del 3,3%. L’anno scorso però, nello stesso periodo, il fatturato era stato di 67,15 miliardi e il colosso lamenta quindi vendite al ribasso. Il fatturato di quest'anno è risultato condizionato soprattutto dagli effetti valutari sfavorevoli, che hanno pesato sui ricavi, pur a fronte di una ripresa dei volumi e di una crescita più sostenuta nel terzo trimestre, con un incremento organico del 4,3%.
"Il mondo sta cambiando e Nestlé deve adattarsi più rapidamente", il che comporterà "prendere decisioni difficili, ma necessarie, per ridurre il personale", ha dichiarato Philipp Navratil, che ha assunto la guida del gruppo alimentare all’inizio di settembre.
Il programma di riduzione del personale comprende in particolare la soppressione di 12.000 posti di lavoro in vari settori e parti del mondo, "consentendo un risparmio annuo di 1 miliardo di franchi entro la fine del 2027", ovvero il doppio dell’importo previsto finora, precisa il comunicato del gruppo svizzero.
I tagli avverranno nei prossimi due anni e riguarderanno anche 12.000 quadri dirigenti in tutte le aree geografiche. Altri 4.000 posti di lavoro saranno eliminati attraverso iniziative di produttività nella produzione e nella catena di approvvigionamento.
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