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Stellantis taglia le stime e crolla in borsa (-14,7%), titolo ai minimi da due anni; bruciati €40 mld in 6 mesi

Il titolo crolla e trema tutto tutto il settore automobilistico, Stellantis punta al riscatto nel 2025; limita i danni Ferrari (-1,2%)

01 Ottobre 2024

Stellantis taglia i colletti bianchi, 2000 in Italia e 6400 negli USA; la comunicazione per mail: “Costruisci il tuo futuro…”; i commenti: “Lontano da qui”

Carlo Tavares, Stellantis

Stellantis crolla in Borsa, registrando una pesante battuta d’arresto. Dopo aver rivisto al ribasso le previsioni per i risultati del 2024, il colosso automobilistico guidato dall'amministratore delegato Carlos Tavares ha subito un brusco calo a Piazza Affari. Il titolo, dopo un'apertura in discesa, ha chiuso le contrattazioni con un crollo del 14,72%, a 12,40 euro per azione. E' il primo calo sotto la soglia dei 13 euro dal mese di ottobre 2022, evidenziando un preoccupante trend negativo che riflette le difficoltà attuali sia per l'azienda che per l'intero settore automobilistico. Si stima che Stellantis abbia perso circa 40 miliardi di cassa negli ultimi sei mesi.

La capitalizzazione di Stellantis è ora scesa a poco meno di 44 miliardi, quasi la metà di quella di Ferrari. Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, il consensus sul margine operativo adjusted per il 2024 potrebbe subire una revisione al ribasso tra il 20% e il 40%. 

Stellantis ha rivisto la guidance del 2024 a causa "dei problemi di performance in Nord America" e "del deterioramento nelle dinamiche globali del settore", in un contesto in cui "le dinamiche competitive si sono intensificate per effetto sia della maggiore offerta sia dell'accresciuta concorrenza cinese", si legge nella nota.

Dal punto di vista gestionale, Stellantis ha "accelerato il piano di normalizzazione dei livelli di stock negli Stati Uniti con l'obiettivo di non più di 330mila unità in giacenza presso la rete entro la fine del 2024 rispetto al precedente termine del primo trimestre 2025". Le azioni includono "una riduzione delle consegne alla rete di più di 200mila veicoli nel secondo semestre del 2024 (un incremento rispetto alla riduzione di 100mila riflessa nella precedente guidance) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un aumento degli incentivi sui modelli del 2024 e degli anni precedenti e iniziative di incremento della produttività che contemplano aggiustamenti sia sui costi che sulla capacità produttiva". 

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