09 Ottobre 2025
Sempre più persone sono connesse, dallo streaming ai social fino ai giochi online. Però, quali sono le piattaforme che catturano di più la nostra attenzione? Diciamo che gli italiani stanno privilegiando sempre di più tutte le attività accessibili da smartphone, addirittura la TV è passata in secondo piano.
All'inizio di quest'anno si stima che in Italia ci siano stati circa 44,3 milioni di persone online e che ciascuna abbia trascorso in media 73 ore e 50 minuti sul web in un mese. C'è da dire che internet ormai ha una penetrazione del 90%, ci sono ben 42,2 milioni di identità social attive, cioè circa il 71% della popolazione. È chiaro cosa vuol dire tutto questo, no? Siamo quasi tutti online e ci stiamo sempre più a lungo.
Usiamo tanto gli smartphone, ma non solo per scorrere i contenuti online. Anche giocare è una forma di intrattenimento che sta aumentando. Il gaming è diffuso e trasversale, con delle sessioni mordi-e-fuggi su mobile e delle maratone su PC/console nel weekend. I casinò online come AdmiralBet offrono moltissimi contenuti pensati per ogni tipo di utente. Dai giochi a tema calcio alle slot che richiamano le ambientazioni dell'antico Egitto, ce n'è per tutti i gusti.
Perché vanno sempre più di moda queste piattaforme? Perché sono disponibili 24 ore su 24, non è necessario avere delle conoscenze approfondite dei giochi e, soprattutto, si possono fare sessioni da 5 minuti o da più tempo, a seconda delle proprie disponibilità.
La messaggistica e i social sono ancora la prima cosa che consultiamo quando sblocchiamo lo smartphone. In Italia, le app di messaggistica istantanea vengono usate da più di 7 persone su 10. Più della metà guarda i video brevi su YouTube, su Instagram e su TikTok. Anche le chiamate e le videochiamate online sono diventate una routine per circa due terzi degli utenti.
Ormai i social non sono più solo delle piattaforme online, sono dei veri e propri luoghi d'incontro. Ci sono 42,2 milioni di identità social attive nel Paese e l'attenzione si concentra sui feed video, sui messaggi, sulle storie e sulle live. Naturalmente, si prediligono i contenuti mobile-first.
Questo significa che il tempo social oscilla tra le chat, i video e le ricerche rapide, spesso in micro-sessioni ripetute durante la giornata.
Se i social riempiono gli intervalli, lo streaming si prende le sessioni più lunghe. Il traffico dati continua a salire (+8,8% anno dopo anno), un segnale chiaro che il consumo video sta diventando sempre più pesante. Guardando ai servizi VOD a pagamento, il tempo trascorso sui siti e sulle app supera 41 milioni di ore da inizio anno, con Netflix e Prime Video tra i protagonisti.
Qui lo smartphone è importante, ma cresce anche il ruolo del grande schermo (smart TV e TV connesse), dove l'utente si mette comodo per le serie, i film, gli sport e i contenuti premium.
La musica in streaming e le web radio sono ormai parte della routine. Circa una persona su due ascolta i contenuti audio online, spesso in parallelo ad altre attività come la palestra e gli spostamenti. I podcast mantengono una nicchia solida e tendono a crescere nelle fasce urbane e tra i pendolari. Per molti l'audio è la colonna sonora del multitasking digitale.
Sempre più italiani si informano online, alternano le home dei quotidiani alle notifiche sullo smartphone e ai social durante gli eventi in tempo reale. Quindi, le persone scoprono le notizie sui social e poi approfondiscono sui siti e sulle app di informazione.
Una quota non banale del tempo online finisce anche nelle attività utili ma poco visibili come l'home banking, i pagamenti, lo SPID e le pratiche, le ricerche sui prodotti e i servizi, le mail, i moduli, le prenotazioni e gli e-commerce.
In pratica, questi compiti micro si sommano e occupano dei blocchi di tempo significativi, spesso distribuiti nell'arco della giornata. Basta pensare alla classica mail al volo, alla bolletta o alla prenotazione fatta in pausa pranzo.
Il mobile è il dispositivo dominante, il 94,7% degli adulti tra 18 e 74 anni naviga da smartphone. Questo spiega la centralità dei formati verticali, dei video brevi e delle interfacce a scorrimento. Allo stesso tempo, lo schermo grande (smart TV) catalizza le ore sui film, sulle serie e sullo sport. E sul PC, naturalmente, si predilige il lavoro, lo studio, la produttività e, perché no, anche una parte del gaming.
Insomma, se vogliamo fare il punto della situazione possiamo dire che apriamo il telefono decine di volte per svolgere delle micro-azioni, poi, quando vogliamo staccare, passiamo alla TV connessa o al PC per delle sessioni più lunghe.
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