28 Maggio 2025
Nel sistema legislativo italiano, distinguere tra apparecchi pensati esclusivamente per l’intrattenimento e quelli che offrono vincite in denaro è fondamentale per regolare il settore dei giochi. Questa distinzione non riguarda la terminologia, ma ha implicazioni concrete sotto il profilo legale, fiscale e sociale. Le norme in vigore sono pensate per proteggere gli utenti, stabilendo regole precise sull’offerta di giochi per limitare i rischi legati al gioco d’azzardo, tra cui la dipendenza patologica.
Il sistema legislativo italiano ha conosciuto numerosi aggiornamenti nel corso degli anni per tenere il passo con le trasformazioni tecnologiche del settore. In particolare, la regolamentazione delle slot machine ha richiesto interventi mirati, dovuti al passaggio dagli apparecchi meccanici di vecchia generazione a quelli digitali attualmente in uso. Le moderne macchine da gioco contengono software complessi e sistemi di rete centralizzata, rendendo necessario un insieme di norme specifiche per il loro controllo e utilizzo.
La normativa distingue chiaramente tra dispositivi di intrattenimento puro, privi di premi in denaro, e macchine da gioco d’azzardo, soggette a controlli più stringenti. Questa distinzione riguarda l’installazione degli apparecchi, le autorizzazioni richieste, la tassazione e i meccanismi di verifica e controllo.
Secondo quanto stabilito dall’articolo 110 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), gli apparecchi da gioco si suddividono in due categorie principali. Gli apparecchi di intrattenimento, definiti al comma 7, comprendono giochi elettronici, simulatori e altri dispositivi senza vincite in denaro. Possono essere installati in diversi ambienti pubblici, previa autorizzazione amministrativa semplificata.
Gli apparecchi di cui al comma 6, invece, includono quelli che offrono premi in denaro, come le Amusement With Prizes (AWP) e le Video Lottery Terminal (VLT). Questi dispositivi sono soggetti a una disciplina molto più rigida che prevede la connessione obbligatoria alla rete telematica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), il rispetto di parametri tecnici specifici e l’installazione esclusivamente in esercizi autorizzati.
Gli apparecchi che prevedono vincite in denaro devono essere conformi a determinati requisiti tecnici. Uno degli obblighi principali riguarda la percentuale minima di restituzione al giocatore, che la legge stabilisce in almeno il 65% delle somme giocate, successivamente aumentata all’83% per alcune tipologie di dispositivi. Inoltre, devono essere dotati di meccanismi per impedire l’uso da parte dei minori e di sistemi per la tracciabilità di tutte le operazioni effettuate per fini fiscali e di controllo.
L’iter per ottenere l’autorizzazione all’installazione di questi apparecchi coinvolge diversi soggetti. Oltre all’ADM e ai concessionari autorizzati, le amministrazioni comunali possono regolamentare orari e aree in cui è consentita l’installazione, mediante ordinanze specifiche.
Dal punto di vista fiscale, la distinzione tra le due tipologie di dispositivi ha un impatto rilevante. Le macchine da gioco con vincita in denaro sono soggette al Prelievo Erariale Unico (PREU), un’imposta calcolata sulle giocate effettuate, che costituisce una fonte significativa di entrate per lo Stato. Per garantire il rispetto delle normative, vengono effettuati controlli frequenti da parte della Guardia di Finanza e del personale dell’ADM. In caso di violazioni, le sanzioni possono includere il sequestro degli apparecchi, multe elevate e, nei casi più gravi, conseguenze penali per i gestori coinvolti.
Un elemento centrale nella regolamentazione italiana del gioco è la tutela dell’utente. Per contrastare il rischio di dipendenza da gioco, sono previsti strumenti preventivi. Tra questi figurano l’obbligo di esporre informazioni sui rischi connessi al gioco d’azzardo, il divieto di pubblicità che possa incentivare comportamenti compulsivi e restrizioni sugli orari di funzionamento degli apparecchi.
Ulteriori misure comprendono campagne di sensibilizzazione e programmi di autoesclusione volontaria, che permettono ai giocatori di limitare o sospendere temporaneamente l’accesso ai giochi d’azzardo, fisici e digitali, inclusi quelli disponibili su piattaforme di casinò online.
La normativa italiana in materia di gioco distingue con chiarezza tra apparecchi di intrattenimento e dispositivi con finalità di gioco d’azzardo. Questa distinzione si fonda sull’obiettivo di conciliare l’offerta di attività ludiche legittime con la necessità di prevenire comportamenti a rischio e assicurare un gettito fiscale per lo Stato. Le regole attualmente in vigore rappresentano il risultato di un equilibrio tra interessi economici, esigenze di ordine pubblico e tutela della salute dei cittadini.
L’evoluzione tecnologica continua a porre nuove sfide alla regolamentazione del settore. Le autorità competenti, inclusa l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, lavorano costantemente per aggiornare e rafforzare il quadro normativo, anche in relazione alla crescente diffusione del gioco su piattaforme digitali. In questo contesto, la vigilanza su ambienti come i casinò online assume un’importanza crescente, richiedendo interventi mirati e coordinati per assicurare legalità.
La complessità del sistema normativo, pur presentando talvolta margini di miglioramento, consente di affrontare in modo strutturato una realtà in costante cambiamento, nel rispetto dei diritti dei consumatori e degli obiettivi di ordine pubblico. La distinzione tra gioco lecito e attività potenzialmente dannose resta quindi un punto fermo della strategia italiana di regolazione del settore.
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