31 Marzo 2023
Chat Gpt, fonte: imagoeconomica
Chat Gpt è appena arrivato e rischia già di essere un flop. Il garante della privacy ha infatti varato lo stop alla piattaforma finché non rispetterà la disciplina privacy. Il motivo è da ricercarsi nella "raccolta illecita di dati personali" ed al contempo è stata aperta un'istruttoria. OpenAI, vale a dire la società californiana che ha sviluppato e gestisce l'applicazione rischia una sanzione di 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo, a meno che non indichi in 20 giorni le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto dal Garante.
Chat Gpt, ricordiamo è sviluppato da una società no profit californiana. Dopo lo stop del garante della privacy viene meno il sogno di fare concorrenza a Google in ambito di intelligenza artificiale. Causa il boom avuto nei primi due mesi, l’applicazione di Internet di più rapido successo da sempre con quasi cento milioni di utenti, era facile sostenere come una rivoluzione potesse a breve andare in scena nel mondo tech in difficoltà da ormai un anno e che sempre più spesso deve fare i conti con tagli del personale.
Con la mazzata che arriva dal garante della privacy, la strada si fa in salita. Le accuse sono grosse, viene contestata anche l'assenza di filtri per i minori nonché la trasparenza quasi nulla con cui OpenAI raccoglie i dati. Assente anche una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali. Negli ultimi tempi era stato il social cinese TikTok a finire nelle mire degli Stati, proprio per lo stesso motivo riconducibile ai dati. Un caso che si sta spargendo a macchia d'olio.
L'Autorità sul proprio sito ricorda come "Chat Gpt il più noto tra i software di intelligenza artificiale relazionale in grado di simulare ed elaborare le conversazioni umane, lo scorso 20 marzo" avesse "subito una perdita di dati (data breach) riguardanti le conversazioni degli utenti e le informazioni relative al pagamento degli abbonati al servizio a pagamento".
"Come peraltro testimoniato dalle verifiche effettuate, le informazioni fornite da ChatGPT non sempre corrispondono al dato reale, determinando quindi un trattamento di dati personali inesatto".
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