12 Novembre 2025
Radio esercito israeliano, fonte: X, @reuters
La radio dell'esercito israeliano, Galei Tzahal, verrà chiusa entro il primo marzo 2026: queste le parole del ministro della Difesa Israel Katz. La motivazione? "Demotiva i soldati, le loro famiglie e il popolo, in più ha dato informazioni distorte durante i due anni di conflitto". Un vero atto di censura, ma i giornalisti israeliani non ci stanno.
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato mercoledì 12 novembre la chiusura della storica stazione radio militare Galei Tzahal, ordinando la cessazione delle trasmissioni entro il 1° marzo 2026. Katz porterà presto la proposta al governo per l’approvazione, definendo l’emittente “un’anomalia inaccettabile in una democrazia”.
Secondo il ministro, la decisione mira a “proteggere la neutralità e l’immagine apolitica delle Forze di Difesa Israeliane”. Katz ha affermato che “la radio fu creata per servire i soldati e le loro famiglie, non come piattaforma di opinioni che talvolta attaccano l’esercito stesso”. Egli ha inoltre sostenuto che alcuni contenuti trasmessi abbiano danneggiato il morale dei militari durante la guerra e “fornito ai nemici messaggi distorti come se provenissero dall’Idf”.
Katz ha annunciato la formazione di una squadra professionale all’interno del ministero per supervisionare la chiusura, gestire i licenziamenti dei dipendenti civili e garantire la sopravvivenza della stazione gemella Galgalatz, dedicata a musica e sicurezza stradale.
La decisione ha però suscitato una forte ondata di proteste. Il direttore di Army Radio, Tal Lev Ram, ha denunciato “un processo viziato da conflitti d’interesse e pregiudizi”, promettendo di opporsi alla chiusura “con tutti i mezzi legali”. Secondo Lev Ram, “si tratta di un colpo drammatico alla libertà di stampa e alla società israeliana”.
Anche il Consiglio della Stampa israeliano ha dichiarato la decisione “illegittima e illegale”, ricordando che lo status dell’emittente è sancito dalla legge e può essere modificato solo dalla Knesset.
A difesa della radio si sono schierate pure l’Unione dei Giornalisti e il Movimento per la Qualità del Governo, che hanno accusato Katz di voler “zittire le voci critiche sotto pretesti politici”.
Fondata nel 1950, Army Radio è una delle emittenti più ascoltate del Paese, con un personale misto di soldati e giornalisti civili. La sua chiusura rappresenterebbe la fine di un’istituzione simbolo del legame tra esercito e società israeliana.
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