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Israele, Katz censura la radio dell'esercito: "Chiusura entro marzo 2026, dà informazioni distorte e demotiva i soldati e il popolo"

Il ministro Katz ordina la chiusura della storica emittente militare entro marzo 2026. Giornalisti e associazioni denunciano un attacco alla libertà di stampa

12 Novembre 2025

Radio esercito israeliano

Radio esercito israeliano, fonte: X, @reuters

La radio dell'esercito israeliano, Galei Tzahal, verrà chiusa entro il primo marzo 2026: queste le parole del ministro della Difesa Israel Katz. La motivazione? "Demotiva i soldati, le loro famiglie e il popolo, in più ha dato informazioni distorte durante i due anni di conflitto". Un vero atto di censura, ma i giornalisti israeliani non ci stanno.

Israele, Katz censura la radio dell'esercito: "Chiusura entro marzo 2026, dà informazioni distorte e demotiva i soldati e il popolo"

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato mercoledì 12 novembre la chiusura della storica stazione radio militare Galei Tzahal, ordinando la cessazione delle trasmissioni entro il 1° marzo 2026. Katz porterà presto la proposta al governo per l’approvazione, definendo l’emittente “un’anomalia inaccettabile in una democrazia”.

Secondo il ministro, la decisione mira a “proteggere la neutralità e l’immagine apolitica delle Forze di Difesa Israeliane”. Katz ha affermato che “la radio fu creata per servire i soldati e le loro famiglie, non come piattaforma di opinioni che talvolta attaccano l’esercito stesso”. Egli ha inoltre sostenuto che alcuni contenuti trasmessi abbiano danneggiato il morale dei militari durante la guerra e “fornito ai nemici messaggi distorti come se provenissero dall’Idf”.

Katz ha annunciato la formazione di una squadra professionale all’interno del ministero per supervisionare la chiusura, gestire i licenziamenti dei dipendenti civili e garantire la sopravvivenza della stazione gemella Galgalatz, dedicata a musica e sicurezza stradale.

La decisione ha però suscitato una forte ondata di proteste. Il direttore di Army Radio, Tal Lev Ram, ha denunciato “un processo viziato da conflitti d’interesse e pregiudizi”, promettendo di opporsi alla chiusura “con tutti i mezzi legali”. Secondo Lev Ram, “si tratta di un colpo drammatico alla libertà di stampa e alla società israeliana”.

Anche il Consiglio della Stampa israeliano ha dichiarato la decisione “illegittima e illegale”, ricordando che lo status dell’emittente è sancito dalla legge e può essere modificato solo dalla Knesset.

A difesa della radio si sono schierate pure l’Unione dei Giornalisti e il Movimento per la Qualità del Governo, che hanno accusato Katz di voler “zittire le voci critiche sotto pretesti politici”.

Fondata nel 1950, Army Radio è una delle emittenti più ascoltate del Paese, con un personale misto di soldati e giornalisti civili. La sua chiusura rappresenterebbe la fine di un’istituzione simbolo del legame tra esercito e società israeliana.

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