11 Novembre 2025
Fonte: Ansa
Le autorità libanesi hanno disposto la scarcerazione di Hannibal Gheddafi, uno dei figli dell’ex dittatore libico Muammar Gheddafi, dopo dieci anni di detenzione in una prigione di Beirut. Il rilascio è avvenuto in seguito al pagamento di una cauzione di circa 770 mila euro (893 mila dollari), secondo quanto riferito dall’agenzia nazionale libanese NNA e confermato dal suo avvocato Nassib Chedid.
Hannibal Gheddafi, 49 anni, era detenuto dal 2015 con l’accusa di aver occultato informazioni sulla scomparsa dell’imam sciita Musa al Sadr, fondatore del movimento Amal, e dei suoi due accompagnatori, spariti nel 1978 durante una visita ufficiale in Libia. All’epoca dei fatti, il figlio del “rais” aveva appena due anni. Tripoli ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nel caso, rimasto uno dei più controversi nella storia recente dei rapporti tra Libano e Libia.
Il rilascio arriva pochi giorni dopo che la magistratura libanese aveva revocato il divieto di viaggio imposto a Gheddafi e ridotto la cauzione, inizialmente fissata a 9 milioni di euro. La decisione sarebbe maturata in seguito all’intervento diplomatico del governo di Tripoli, riconosciuto dalla comunità internazionale, e a una visita di una delegazione libica a Beirut che aveva registrato progressi nei negoziati per la sua liberazione.
Dopo il versamento della cauzione, i legali di Gheddafi hanno completato le formalità presso la Direzione generale della sicurezza generale libanese, che ha trasmesso l’ordine di rilascio al carcere. Contestualmente, la difesa ha ritirato la denuncia contro lo Stato libanese per la lunga detenzione senza processo.
Non è stato reso noto dove si trovi attualmente Gheddafi. Secondo fonti libiche citate dall’Agenzia Nova, l’ex detenuto potrebbe non tornare subito in patria ma trasferirsi in un Paese terzo: tra le ipotesi più accreditate figurano la Turchia, dove risiede suo fratello Saadi, o il Qatar.
Dopo la caduta del regime nel 2011 e la morte del padre, Hannibal Gheddafi si era rifugiato in Algeria con la madre e alcuni parenti, per poi spostarsi in Siria con la moglie e i figli. Nel 2015 fu rapito vicino al confine libanese da un gruppo armato che sospettava potesse possedere informazioni sul caso Sadr. Le autorità di Beirut lo liberarono dai sequestratori, ma lo arrestarono subito dopo, avviando un procedimento che non è mai sfociato in un processo.
Hannibal Gheddafi ha sempre respinto le accuse, definendosi vittima di un “accanimento politico” legato al passato del padre e alle complesse relazioni tra Libano e Libia.
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