15 Ottobre 2025
Zelensky
Il sindaco di Odessa Hennady Trukhanov è stato privato della sua cittadinanza ucraina perché accusato dal premier Zelensky e dai servizi di sicurezza nazionali di essere in possesso di una seconda cittadinanza russa.
Si tratta dell'ultimo colpo di coda agito dal primo ministro dell'Ucraina Volodymyr Zelensky per stringere maggiormente la sua presa autoritaria, anche secondo quanto riportano le opposizioni, sul territorio nazionale. E su Odessa in particolare che - ricordiamo - è la terza città più grande del Paese, dopo la capitale Kiev e la metropoli Charkiv, nonché fondamentale snodo portuale sul Mar Nero. Ora, da quanto emerge, il sindaco di Odessa sarebbe stato privato di cittadinanza ucraina - e dunque, conseguentemente, del suo incarico - perché accusato di possedere passaporto russo. La sospensione della cittadinanza sarebbe stata confermata ieri 14 ottobre attraverso un decreto firmato dallo stesso Zelensky e secondo cui Trukhanov avrebbe "un passaporto internazionale valido del Paese aggressore". Alla notizia della destituzione di Trukhanov, sindaco di Odessa dal 2014, è seguita, appena un giorno dopo, la nomina del suo sostituto: tale Serhiy Lysak, già a capo della regione di Dnipropetrovsk, e scelto per dirigere una nuova amministrazione militare cittadina. La scelta non è casuale e ancora una volta dimostra come Zelensky stia sfruttando il periodo di emergenza bellica per rafforzare il suo potere soprattutto su città e territori governati di fatto da politici dell'opposizione.
Con questa nuova disposizione politica infatti, a Zelensky sarà concesso più potere sulle autorità locali. Una mossa, per le opposizioni, palesemente antidemocratica, come peraltro aveva dimostrato in altre occasioni il premier tentando in tutti i modi di posticipare le elezioni, al momento ferme per via della legge marziale. Trukhanov ha negato in tutti i modi di possedere la cittadinanza russa, ma il pretesto per la sospensione della cittadinanza è arrivato anche alla luce del suo passato come ex membro di un partito filo-russo. Nel 2016 però i servizi di sicurezza ucraini avevano rassicurato, affermando di non avere prove a sostegno della compromissione russa del sindaco. Lo stesso Trukhanov che, in passato, si era opposto al movimento di "de-russificazione" diventa ora il nuovo bersaglio della politica autoritaria di Zelensky.
"Il nostro Presidente è al potere da sei anni e solo ora scopre improvvisamente che il signor Trukhanov avrebbe la cittadinanza russa" ha commentato il capo del partito di opposizione nel Consiglio comunale di Odessa, Oleksii Potapskyi. Decisioni sospette, contro cui però Trukhanov ha deciso di fare resistenza portando il caso in tribunale.
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