Giovedì, 09 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Sfiducia Von der Leyen, Parlamento Ue boccia le due mozioni: respinta richiesta della Sinistra con 383 voti, quella dei Patrioti con 378 contrari

Le due mozioni di sfiducia presentate dalla Sinistra Ue e dal gruppo dei Patrioti per l'Europa si è rivelata un flop, come previsto dal Giornale d'Italia. Von der Leyen tira dritto indisturbata: "La Commissione continuerà a lavorare a sfide dell'Europa"

09 Ottobre 2025

Sfiducia Von der Leyen, Parlamento Ue boccia le due mozioni: respinta richiesta della Sinistra con 383 voti, quella dei Patrioti con 378 contrari

Von der Leyen, fonte: imagoeconomica

Un flop preannunciato. La Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen cade sul morbido ora che la maggioranza dell'Eurocamera continuerà a coprirle le spalle assicurandole appoggio. Il Parlamento europeo si è pronunciato, bocciando sonoramente le due mozioni di sfiducia incrociate contro la Von der Leyen, presentate dalla Sinistra e dai Patrioti383 i voti contrari alla censura presentata dalla Sinistra378 quelli che hanno respinto il testo dei Patrioti.

Sfiducia Von der Leyen, Parlamento Ue boccia le due mozioni: respinta richiesta della Sinistra con 383 voti, quella dei Patrioti con 378 contrari

Ursula von der Leyen è di nuovo salva, dopo che lo scorso 10 luglio la mozione di sfiducia era stata bocciata con 360 voti. Oggi, 9 settembre, la cosiddetta "maggioranza Ursula" fa muro e il tentativo dell'estrema destra e della sinistra radicale di sfiduciare la Presidente della Commissione fallisce miseramente. L'Aula di Strasburgo infatti ha deciso di respingere la mozione dei Patrioti con 378 voti (solo 179 i favorevoli, 37 gli astenuti), e ugualmente di rigettare quella del gruppo The Left con 383 no (133 i sì, 78 le astensioni). Una vittoria già preannunciata, tant'è che la Von der Leyen si è goduta lo spettacolo della disfatta degli sfiducianti non a Strasburgo, ma a Bruxelles, dove dirige i lavori del Global Gateway Forum. "Apprezzo profondamente il forte sostegno ricevuto oggi. La Commissione continuerà a lavorare a sfide dell'Europa. E insieme otterremo risultati per tutti i cittadini europei. Uniti per i nostri cittadini, i nostri valori e il nostro futuro" ha commentato la Von der Leyen in barba a tutti gli oppositori. Un flop in realtà già preannunciato, a differenza dell'esito dello scorso luglio quando la tensione per la mozione presentata dall'europarlamentare Gheorghe Piperea dell’Ecr era molto alta. Fin dall'inizio, dopotutto, socialisti, liberaliverdi avevano dichiarato che non avrebbero sostenuto le mozioni, pur nella piena consapevolezza che qualcosa non funziona nell'operato della Von der Leyen. La Sinistra, incassato il colpo, ha commentato: "Ci rammarichiamo che la maggior parte dei membri dei gruppi socialista e verde non abbia sostenuto la nostra mozione di censura, nonostante la Commissione europea stia attualmente smantellando o ritardando l’adozione di leggi fondamentali in materia di diritti umani e clima".

La consapevolezza c'è, ma gli ultimi discorsi della Von der Leyen sulla presunta "unità" e sullo stato dell'Unione hanno dato nuova speranza alla maggioranza, ricompattatasi in attesa di veder esaurite le sue promesse. Al centro della contestazione alla Presidente Ue Von der Leyen c'erano le "politiche verdi sbagliate", la violazione dell'obbligo di trasparenza nei processi decisionali, la mancanza di soluzioni efficaci per "fermare l'immigrazione illegale", nonché il Mercosur, l'accordo Ue-Usa sui dazi e l' "inazione" di fronte al genocidio di Gaza. Tra quasi tutti i leader europei, il premier ungherese Orban è quello che ancora una volta si è esposto per le critiche poche ore prima dal voto: "Non è la prima mozione di sfiducia contro la Presidente, e non c'è da stupirsiLa sua lista di colpe è lunga: ha strangolato l'industria europea con la follia verde, ha firmato un disastroso accordo commerciale con gli americani, ha lasciato entrare i migranti senza freni e, l'errore più grave, ha investito denaro nella guerra russo-ucraina per oltre tre anni". Le conseguenze, all'ennesima vittoria della Von der Leyen, sarebbero quelle prospettate da Orban: "'tutto sarà concesso' in seguito: aumentare le tasse, accogliere i migranti, finanziare la guerra".

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x