09 Ottobre 2025
Von der Leyen, fonte: imagoeconomica
Un flop preannunciato. La Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen cade sul morbido ora che la maggioranza dell'Eurocamera continuerà a coprirle le spalle assicurandole appoggio. Il Parlamento europeo si è pronunciato, bocciando sonoramente le due mozioni di sfiducia incrociate contro la Von der Leyen, presentate dalla Sinistra e dai Patrioti. 383 i voti contrari alla censura presentata dalla Sinistra, 378 quelli che hanno respinto il testo dei Patrioti.
Ursula von der Leyen è di nuovo salva, dopo che lo scorso 10 luglio la mozione di sfiducia era stata bocciata con 360 voti. Oggi, 9 settembre, la cosiddetta "maggioranza Ursula" fa muro e il tentativo dell'estrema destra e della sinistra radicale di sfiduciare la Presidente della Commissione fallisce miseramente. L'Aula di Strasburgo infatti ha deciso di respingere la mozione dei Patrioti con 378 voti (solo 179 i favorevoli, 37 gli astenuti), e ugualmente di rigettare quella del gruppo The Left con 383 no (133 i sì, 78 le astensioni). Una vittoria già preannunciata, tant'è che la Von der Leyen si è goduta lo spettacolo della disfatta degli sfiducianti non a Strasburgo, ma a Bruxelles, dove dirige i lavori del Global Gateway Forum. "Apprezzo profondamente il forte sostegno ricevuto oggi. La Commissione continuerà a lavorare a sfide dell'Europa. E insieme otterremo risultati per tutti i cittadini europei. Uniti per i nostri cittadini, i nostri valori e il nostro futuro" ha commentato la Von der Leyen in barba a tutti gli oppositori. Un flop in realtà già preannunciato, a differenza dell'esito dello scorso luglio quando la tensione per la mozione presentata dall'europarlamentare Gheorghe Piperea dell’Ecr era molto alta. Fin dall'inizio, dopotutto, socialisti, liberali e verdi avevano dichiarato che non avrebbero sostenuto le mozioni, pur nella piena consapevolezza che qualcosa non funziona nell'operato della Von der Leyen. La Sinistra, incassato il colpo, ha commentato: "Ci rammarichiamo che la maggior parte dei membri dei gruppi socialista e verde non abbia sostenuto la nostra mozione di censura, nonostante la Commissione europea stia attualmente smantellando o ritardando l’adozione di leggi fondamentali in materia di diritti umani e clima".
La consapevolezza c'è, ma gli ultimi discorsi della Von der Leyen sulla presunta "unità" e sullo stato dell'Unione hanno dato nuova speranza alla maggioranza, ricompattatasi in attesa di veder esaurite le sue promesse. Al centro della contestazione alla Presidente Ue Von der Leyen c'erano le "politiche verdi sbagliate", la violazione dell'obbligo di trasparenza nei processi decisionali, la mancanza di soluzioni efficaci per "fermare l'immigrazione illegale", nonché il Mercosur, l'accordo Ue-Usa sui dazi e l' "inazione" di fronte al genocidio di Gaza. Tra quasi tutti i leader europei, il premier ungherese Orban è quello che ancora una volta si è esposto per le critiche poche ore prima dal voto: "Non è la prima mozione di sfiducia contro la Presidente, e non c'è da stupirsi. La sua lista di colpe è lunga: ha strangolato l'industria europea con la follia verde, ha firmato un disastroso accordo commerciale con gli americani, ha lasciato entrare i migranti senza freni e, l'errore più grave, ha investito denaro nella guerra russo-ucraina per oltre tre anni". Le conseguenze, all'ennesima vittoria della Von der Leyen, sarebbero quelle prospettate da Orban: "'tutto sarà concesso' in seguito: aumentare le tasse, accogliere i migranti, finanziare la guerra".
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