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Francia, Macron non scioglie il parlamento, Lecornu prosegue consultazioni per nuovo governo: l'esito verrà comunicato alle 20

L’obiettivo è dar vita a un governo di scopo che permetta almeno di affrontare due priorità immediate: l'approvazione della legge di bilancio per il 2026 e la definizione del futuro istituzionale della Nuova Caledonia

08 Ottobre 2025

Francia, Macron non scioglie il parlamento, Lecornu prosegue consultazioni per nuovo governo: l'esito verrà comunicato alle 20

Fonte: Lapresse

Dopo aver ricevuto l’incarico dal presidente Emmanuel Macron, Sébastien Lecornu ha tempo fino a questa sera per cercare di formare un nuovo governo e uscire dall’attuale fase di incertezza politica che paralizza la seconda economia della zona euro. Mentre dal fronte del Rassemblement National Marine Le Pen e Jordan Bardella continuano a chiedere nuove elezioni, il ministro dimissionario ha avviato una serie di consultazioni a Matignon con le principali forze politiche.

L’obiettivo è dar vita a un governo di scopo che permetta almeno di affrontare due priorità immediate: l'approvazione della legge di bilancio per il 2026 e la definizione del futuro istituzionale della Nuova Caledonia.

Francia, Macron non scioglie il parlamento, Lecornu prosegue consultazioni per nuovo governo: l'esito verrà comunicato alle 20

Ho buoni motivi per dire, tra le buone notizie, che c'è una volontà condivisa di avere per la Francia un bilancio prima del 31 dicembre di quest’anno”, ha dichiarato Lecornu in un breve punto stampa a Matignon, dopo le prime 24 ore di colloqui. “Questo allontana le prospettive di scioglimento” dell’Assemblea nazionale, ha aggiunto.

Nel commentare il governo lampo annunciato domenica e durato meno di 24 ore, Lecornu ha chiarito che “coloro che sono stati ministri solo per qualche ora non avranno diritto ad alcuna indennità. E ha sottolineato come, in questa fase delicata, sia in gioco l'immagine della Francia.

Al termine delle consultazioni, Lecornu si rivolgerà ai cittadini francesi in diretta al telegiornale delle 20 di France 2, come confermato dall’emittente pubblica. In mattinata, aveva annunciato l’intenzione di comunicare l’esito dei colloqui “prima o dopo” un eventuale passaggio all’Eliseo per riferire a Macron l’esito delle trattative.

Sul tavolo restano posizioni molto distanti. I Républicains (LR), guidati da Bruno Retailleau – considerato da molti uno degli artefici della crisi – si sono detti pronti a entrare in un nuovo esecutivo, ma solo a condizione che si tratti di una coabitazione e che il loro partito non venga diluito nel campo presidenziale.

Il Rassemblement National ha invece rifiutato ogni forma di dialogo. Forte dei sondaggi favorevoli in caso di nuove elezioni, il partito di Le Pen e Bardella ha ribadito la richiesta di scioglimento dell’Assemblea. “Questi negoziati finali non servono più a tutelare gli interessi dei francesi, ma quelli del presidente stesso, ha attaccato il partito di estrema destra.

Dello stesso tenore le dichiarazioni della France Insoumise, che ha confermato il proprio rifiuto a sostenere qualunque governo vicino alla linea politica di Macron.

Dopo aver incontrato ieri gli alleati di Renaissance, i centristi di Horizons e del Modem, oltre ai presidenti delle Camere Yaël Braun-Pivet e Gérard Larcher, questa mattina Lecornu prosegue le consultazioni con socialisti ed ecologisti.

Il segretario del Partito socialista, Olivier Faure, insiste sulla necessità di nominare un primo ministro di sinistra e si oppone a qualunque piattaforma comune, anche minima con i macroniani, come proposto dall’ex premier Gabriel Attal. “Non saremo nella confusione. Il dibattito deve svolgersi su tutti i temi”, ha detto Faure prima dell’incontro con Lecornu. Il leader socialista vuole anche verificare che la sospensione della riforma delle pensioni non sia uno specchietto per le allodole.

Anche la capogruppo della France Insoumise, Mathilde Panot, ha espresso scetticismo sulle trattative in corso. “Non crediamo alla nomina di un governo di sinistra”, ha dichiarato a RMC-BFMTV, aggiungendo che la LFI è pronta a sfiduciare qualsiasi governo che continuerà la politica macroniana. Secondo Panot, Olivier Faure otterrà solo “briciole” dal primo ministro uscente.

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