07 Ottobre 2025
Ilaria Salis, fonte: Facebook, @BLOB
La plenaria di Strasburgo ha detto no alla revoca dell’immunità per Ilaria Salis. L’Aula del Parlamento Europeo ha confermato la protezione per l’eurodeputata di Alleanza Verdi-Sinistra con un margine sottilissimo: 306 contrari alla revoca, 305 favorevoli. Una decisione arrivata a scrutinio segreto, dopo un dibattito acceso e settimane di tensioni politiche. Salis, dunque, mantiene l’immunità parlamentare.
Salva per un solo voto. L’eurodeputata Ilaria Salis ha incassato il sì della plenaria dell’Eurocamera alla sua immunità con un solo voto in più. I favorevoli sono stati 306, i contrari 305.
Baci, abbracci e anche un mazzo di fiori per Ilaria Salis. Così i colleghi hanno festeggiato a caldo l’eurodeputata di Avs subito dopo il voto della plenaria che le ha concesso l’immunità. L’aula di Strasburgo ha così confermato l’esito della prima votazione, avvenuta a fine settembre in commissione Affari giuridici.
È stato decisivo il supporto di una parte dei Popolari, il gruppo di centrodestra che è anche il più numeroso nell’Europarlamento. Tra i Popolari c’è anche Forza Italia, che aveva annunciato che avrebbe votato contro l’immunità di Salis. Il voto segreto, però, ha riservato sorprese e spaccature trasversali.
Con questa decisione, il caso giudiziario si chiude definitivamente: la parlamentare europea di Alleanza Verdi-Sinistra non sarà processata in Ungheria. Per Budapest resta solo la possibilità di presentare ricorso alla Corte europea, sostenendo che la procedura non abbia rispettato i regolamenti e le norme dell’Ue.
Se l’immunità di Salis fosse stata revocata, l’europarlamentare avrebbe dovuto affrontare nuovamente un processo in Ungheria. Il governo di Viktor Orbán, in più occasioni, aveva manifestato la volontà di condannarla, facendo intendere come il caso montato nei suoi confronti fosse innanzitutto politico.
Anche il portavoce del primo ministro ungherese, Zoltán Kovács, aveva ribadito: "La commissione Affari giudici ha scelto di proteggere un'attivista Antifa, lasciando che una criminale con un background ideologico la facesse franca e legittimando così il terrorismo di estrema sinistra".
In caso di revoca, Salis sarebbe con tutta probabilità tornata in Italia, dove il governo Meloni avrebbe dovuto rispondere alla richiesta di estradizione da parte di Budapest. Con la conferma dell’immunità, invece, la questione giudiziaria si chiude: Salis non potrà essere processata per l’accusa di aver aggredito alcuni militanti neonazisti nel 2023.
L’unica porta che resta aperta per l’Ungheria è quella del ricorso alla Corte europea, ultima strada per provare a contestare la decisione dell’Eurocamera.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia