06 Ottobre 2025
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha infine deciso di schierare l'esercito a Chicago e a Portland. Una mossa già annunciata e che segue a ruota i casi precedenti avvenuti a Washington, Los Angeles e Memphis con lo stesso obiettivo di fondo: contrastare la criminalità e l'immigrazione illegale.
Dopo aver descritto Chicago come una "zona di guerra" dai tassi di pericolosità incontrollata, l'esecutivo ha deciso di inviare sulla città dell'Illinois circa 300 membri della Guardia Nazionale e di schierare unità della guardia nazionale californiana a Portland, la più grande metropoli dell'Oregon. Tutto questo mentre a fare resistenza sono tanto i governatori dell'Illinois, J.B. Pritzker, e della California, Gavin Newsom, quanto il sindaco di Chicago Brandon Johnson che ha definito la decisione di Trump "un atto incostituzionale". "Sono loro che vogliono trasformare Chicago in una zona di guerra" ha contestato il governatore democratico Pritzker denunciando i raid degli agenti federali contro gli immigrati illegali. La situazione è delicata e per la Casa Bianca l'esercito è l'unica soluzione possibile per "proteggere agenti e beni federali". In particolare, secondo Kristi Noem, segretaria alla sicurezza interna, i manifestanti sarebbero finanziati o comunque appoggiati da bande criminali, cartelli della droga e "gruppi terroristici" affinché ostacolino gli agenti dell'Ice (US Immigration and Customs Enforcement). Gli stessi agenti che avrebbero aperto il fuoco durante un raid nel quartiere Brighton Park dopo essere stati "speronati - come racconta Tricia McLaughlin portavoce del Dipartimento sicurezza, da veicoli e circondati da dieci auto".
Parallelamente a Chicago però, l'invio di circa 200 soldati a Portland è stato ostacolato da Karin Immergut, giudice federale nominata dallo stesso Trump. Secondo lei, quanto afferma Trump sui disordini è "slegato dai fatti": "Questa è una nazione di diritto costituzionale, non di legge marziale" ha riferito Immergut sostenendo che episodi di violenza possono essere tranquillamente gestiti dalle "normali forze dell'ordine". Ora i prossimi passi dell'amministrazione Trump potrebbero muoversi verso un appello alla Corte d'Appello del Nono Circuito, la stessa che permise al tycoon di condurre le sue operazioni militari a Los Angeles dopo che un giudice federale di San Francisco ne aveva ordinato la sospensione. Intanto anche il governatore della California Newsom ha informato che citerà in giudizio l'amministrazione Trump: "Questo è un abuso di legge e di potere senza precedenti. Trump sta attaccando senza mezzi termini lo stato di diritto".
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