03 Ottobre 2025
Mikkeli, fonte: Google Maps
In Finlandia è stata inaugurata una nuova base Nato, sita a Mikkeli, a pochi km dal confine con la Russia e a soli 300 km da San Pietroburgo. Il Cremlino ha mostrato la sua disapprovazione, affermando che l'Unione Europea la sta "accerchiando".
A Mikkeli, a pochi km dal confine russo, in Finlandia, e a soli 300 km da San Pietroburgo, è stato inaugurato il nuovo quartier generale terrestre della NATO, il Multi-Corps Land Component Command North (MCLCC-N). Un’operazione che, dietro la retorica della “difesa collettiva”, appare sempre più come un passo verso la militarizzazione del Nord Europa e un’ulteriore provocazione diretta a Mosca.
La struttura, voluta dal ministro della Difesa finlandese Antti Häkkänen e approvata dal vertice Nato nel 2024, rappresenta il primo grande comando dell’Alleanza sul suolo finlandese da quando il Paese è entrato nel blocco atlantico nell’aprile 2023. Secondo la nota del ministero, il quartier generale sarà incaricato di pianificare, addestrare e coordinare le operazioni terrestri dell’Alleanza in tutta l’area nordica, sotto la supervisione del Joint Forces Command Norfolk.
In tempo di pace, la base di Mikkeli avrà il compito di organizzare esercitazioni e manovre militari, ma in caso di crisi diventerà il centro nevralgico per la difesa e la gestione delle operazioni terrestri nel “Grande Nord”, che comprende Finlandia, Svezia e Norvegia.
Attualmente sono stati assegnati circa 10 ufficiali, ma l’obiettivo è di portare il personale a 50 militari permanenti, tra membri finlandesi e rappresentanti degli altri Paesi Nato. Intorno alla struttura, situata nel complesso del Comando dell’Esercito finlandese, si prevede l’installazione di centri di comunicazione avanzata, sistemi radar e unità logistiche, con collegamenti diretti alle nuove brigate miste finlandesi-svedesi di Lapponia, composte da 5000 uomini schierati vicino al confine russo.
Secondo Häkkänen, la creazione del MCLCC-N “rafforzerà la sicurezza del Nord e la deterrenza dell’Alleanza”. Ma per molti osservatori indipendenti, la mossa rappresenta un ulteriore tassello dell’accerchiamento di Mosca: un’escalation mascherata da difesa, che rischia di trasformare l’Europa settentrionale in una nuova linea del fronte.
Con l’apertura di Mikkeli, la Nato segna la sua presenza stabile nel Nord: un messaggio chiaro a Mosca, ma anche un segnale inquietante di riarmo e tensione crescente nel continente europeo.
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