04 Settembre 2025
Idf e Netanyahu, fonte: imagoeconomica
Continua la spaccatura tra l'Idf e Netanyahu in Israele. Durante una sessione a porte chiuse della Commissione Esteri e Difesa della Knesset, un deputato del Likud, partito di Netanyahu, ha chiesto ad un rappresentante dell'esercito israeliano: "Perché l’occupazione di Gaza City dovrebbe far cedere Hamas?". A tale domanda, la seguente risposta: "Non ho detto che ciò avrebbe spinto Hamas a cedere, non è affatto certo. La città ha un significato simbolico". L'occupazione di Gaza City è l'ultima operazione lanciata dal governo di Netanyahu, nota anche come "Carri di Gedeone 2". Tuttavia, le cose non stanno andando come spera il primo ministro, che deve fare anche i conti con i "no" dei riservisti, restii ad unirsi ai combattimenti.
Non è certo che la possibile presa di Gaza City voglia dire resa di Hamas. È quanto ha sostenuto un rappresentante dell'Idf in risposta alla domanda di un membro del Likud. Una risposta che denota come la cosiddetta operazione "Carri di Gedeone 2" possa avere tutt'altro che successo, ripercorrendo la strada della prima fase. Una prima fase sulla quale l'Idf ha inchiodato Netanyahu, ammettendo che "l'operazione per sradicare Hamas dalla Striscia di Gaza è fallita".
Un po' quello che potrebbe succedere con la nuova operazione, che mira ad occupare la città più popolosa dell'enclave. L'esercito israeliano è entrato in azione per la 1° fase del piano "Aurora" di conquista della Striscia e deportazione di 2,2 milioni di palestinesi. La prima fase prevede di deportare 1,1 milione di palestinesi verso sud. Una fase che si preannuncia mortale, considerando che durante il processo di deportazione, centinaia di migliaia di palestinesi potrebbero rischiare la vita.
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