04 Settembre 2025
Dopo mesi di silenzio, l'Europarlamento si sveglia sul genocidio a Gaza. Per la prima volta, il Parlamento europeo si prepara a votare una risoluzione su Gaza nella prossima plenaria di giovedì 11 settembre. Tuttavia, nonostante il negoziato tra i gruppi della maggioranza sia in corso da giorni, l’unico punto su cui c’è intesa è che si andrà al voto. Nulla di più. Il rischio, segnalato da diversi eurodeputati, è che l’accordo finale salti del tutto.
Il titolo proposto dai liberali, e finora condiviso da popolari e socialisti, è: “Gaza al punto di rottura: l’azione dell’Ue per combattere la carestia, l’urgente necessità di liberare gli ostaggi e procedere verso una soluzione a due Stati”. Un’espressione giudicata da molti troppo generica, al limite dell’ambiguità, che evita di citare esplicitamente l’assedio israeliano o le gravi violazioni dei diritti umani, oltre che il genocidio dei palestinesi.
Esiste una bozza di risoluzione, ma resta ancora riservata, segno delle profonde divergenze tra i gruppi, in particolare tra popolari e socialisti. Il confronto proseguirà con altre riunioni previste da oggi fino a lunedì.
In passato, tentativi analoghi di portare un testo su Gaza al voto si sono sempre arenati, a causa delle spaccature tra i gruppi e della reticenza, soprattutto nel PPE, a criticare apertamente Israele. Anche chi avrebbe voluto una condanna del governo Netanyahu ha finito spesso per rinunciare, temendo una sconfitta numerica in aula. Un rischio che si ripresenta anche stavolta, soprattutto sugli emendamenti.
Martedì interverrà in plenaria Kaja Kallas, Alto rappresentante dell’UE per la Politica estera, con un discorso dedicato proprio a Gaza. I Cinque Stelle hanno già annunciato la presentazione di emendamenti incisivi. L’europarlamentare Danilo Della Valle ha dichiarato: “Il Parlamento europeo non si lasci sfuggire l’occasione di lanciare un forte messaggio di pace e solidarietà verso il popolo palestinese. Presenteremo emendamenti per chiedere l’embargo di armi a Israele, la sospensione dell’accordo di associazione e la protezione diplomatica degli attivisti della Global Flotilla che rischiano il carcere solo perché trasportano generi alimentari negati oggi da Israele a Gaza. Questo genocidio è il crepuscolo dell’umanità e va fermato”.
La giornata di mercoledì sarà dominata dal discorso sullo Stato dell’Unione della presidente Ursula von der Leyen, senza voti in programma. Tuttavia, il gruppo della sinistra radicale The Left ha annunciato che sta raccogliendo le firme per presentare a ottobre una mozione di sfiducia nei suoi confronti, cercando l’appoggio di Verdi, Socialisti e deputati non iscritti.
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