03 Settembre 2025
Alligator Alcatraz Fonte: Spectrum
Alligator Alcatraz, il centro di detenzione per immigrati irregolari voluto dall'amministrazione Trump, chiuderà nelle prossime settimane. Una fine già prevista dopo che la giudice federale Kathleen Williams l'aveva considerato illegale perché "non idoneo per tenere persone detenute" e realizzato in sfregio alle leggi che regolano la protezione ambientale dell'area in cui sorge.
il centro detentivo Alligator Alcatraz era stato inaugurato lo scorso 3 luglio dopo pressioni da parte dell'amministrazione Trump affinché i migranti irregolari venissero detenuti in una struttura in attesa di essere espulsi. La costruzione del complesso, avvenuta in appena otto giorni, aveva chiamato a sé un costo di oltre 450 milioni di dollari l'anno ed era stata salutata dalla Casa Bianca come simbolo di politica securitaria e linea dura ai flussi migratori.
Costruito su una ex pista atterraggio a meno di 50 miglia dal resort del presidente a Miami, la struttura vantava una capacità di 3mila migranti al suo interno e prendeva il nome dagli alligatori presenti nell'area. "Insegneremo loro [ai detenuti, ndr] come scappare da un alligatore se evadono dalla prigione", aveva ironizzato il tycoon visitando gli interni. "Devi correre a zigzag così le tue chance di sopravvivenza aumentano dell'1%".
Ma la zona su cui Alligator Alcatraz era stato costruito, è risultata essere un'area protetta. Motivo per cui lo scorso 21 agosto la giudice federale della Florida Kathleen Williams ne aveva già disposta la chiusura parziale, vietando di fatto il trasferimento di nuovi detenuti. Diverse erano state le proteste da parte di ambientalisti e nativi autoctoni per denunciare le ripercussioni cagionate dal centro sull'ecosistema. "È un piano crudele che minaccia un ecosistema che contribuenti statali e federali hanno speso miliardi per proteggere" aveva dichiarato Eve Samples, direttrice esecutiva dell'organizzazione Friends of the Everglades.
A quanto emerge, già prima della decisione ufficiale di chiudere, il centro si stava andando a svuotare: i circa 300 detenuti presenti fino a due settimane fa sono stati visti lasciare l'area in pullman. Circostanza confermata anche da una mail inviata ad un rabbino del sud della Florida che aveva richiesto di officiare un rito all'interno della struttura: "Probabilmente avremo zero detenuti entro pochi giorni" gli aveva comunicato la direzione.
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