27 Agosto 2025
Trump Fonte: Imagoeconomica
Introdurre la pena di morte come strategia di deterrenza alla criminalità dilagante. È questo il piano del Presidente Usa Donald Trump che in seno ad una riunione di gabinetto alla White House avvenuta martedì 26 agosto, ha annunciato che il governo chiederà la pena di morte a Washington quale strategia di "prevenzione molto forte". La dichiarazione, che ha suscitato indignazione e preoccupazione per i possibili riverberi, va inserita nella politica di contrasto alla criminalità nella capitale, di cui il tycoon si era detto preoccupato già in altre circostanze, arrivando a minacciare di "prendere il controllo federale della città se questa non si mette in riga, e in fretta".
Il Distretto di Columbia, e Washington al suo interno, sono uno degli altri venti Stati Usa che hanno abolito la pena capitale: qui è la Corte Suprema della città a perseguire i reati di omicidio, sancendo come pena massima l'ergastolo. In alcuni casi però i procuratori possono trasferire le accuse alle corti federali che si riservano di decidere per la pena capitale o no. Per Trump però l'inserimento della pena di morte dovrebbe rappresentare il deterrente a quello che, in un post X, il tycoon aveva chiamato "crimine totalmente fuori controllo. "Minorenni" e membri di gang, alcuni di appena 14, 15 e 16 anni, attaccano, rapinano e sparano a cittadini innocenti sapendo che saranno subito rilasciati". Una strategia di deterrenza però non confermata dal Death Penalty Information Center, secondo cui non esistono "prove significative" sulla supposta correlazione.
Le opposizioni hanno accusato Trump di derive e comportamenti autoritari. Ma Trump dà una spallata alle accuse: "Io non sono un dittatore, so solo come fermare il crimine" ha concluso rivolgendosi al suo esecutivo. A inizio mese Trump annunciava il passaggio del Dipartimento di Polizia di Washington sotto diretto controllo del governo.
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