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Germania, Merz: “Non riconosceremo lo Stato di Palestina”, poi minaccia Putin: “Incontri Zelensky o nuove sanzioni a Mosca"

La Germania si rimangia quanto detto poco meno di un mese fa e non apre al riconoscimento della Palestina

26 Agosto 2025

Germania, Merz: “Non riconosceremo lo Stato di Palestina”, poi minaccia Putin: “Incontri Zelensky o nuove sanzioni a Mosca"

Friedrich Merz, fonte: imagoeconomica

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato che la Germania non riconoscerà lo Stato di Palestina perché non ci sarebbero "i presupposti". "Al governo canadese la nostra posizione è nota, noi non ci uniremo a questa iniziativa. Riteniamo che non ci siano affatto i presupposti per un riconoscimento dello Stato palestinese. Su questa questione le opinioni divergono e gli avvenimenti degli ultimi giorni non hanno cambiato la nostra posizione", ha detto il cancelliere oggi a Berlino, in conferenza stampa con l'omologo canadese Mark Carney. Una linea che dunque si discosta da quanto aveva annunciato il Paese teutonico poco meno di un mese fa, quando aveva invece aperto al riconoscimento. La linea della Germania si discosta non solo da quella del Canada ma anche da partner europei come Francia e Regno Unito, con cui Berlino ha formato la cosiddetta coalizione dei "volenterosi". 

Germania, Merz: “Non riconosceremo lo Stato di Palestina”

Merz ha toccato il tema della Palestina in una conferenza stampa oggi a Berlino, non per condannare il genocidio a Gaza, bensì per affermare che Berlino non riconoscerà lo Stato. Le dichiarazioni arrivano dopo che i partner europei hanno preso posizioni storiche in merito al tema. La Francia è stata la prima ad aprire, seguita dal Regno Unito. Ma in generale, in tutto il mondo stanno aumentando i Paesi che hanno deciso di riconoscere la Palestina. Per l'Italia invece, il processo è ancora lontano. 

Merz minaccia Putin: “Incontri Zelensky o nuove sanzioni a Mosca"

Non solo la Palestina visto che Merz si è soffermando sulla guerra in Ucraina, minacciando sanzioni alla Russia. Lo ha fatto precisando che se queste verranno imposte se Putin non accetterà di incontrare Zelensky. "Putin sta adottando una tattica attendista sui negoziati. La scorsa settimana il presidente Zelensky ha chiarito a Putin di essere pronto a incontrarsi con lui nei prossimi giorni. Ora è il momento di Mosca. Il presidente russo dimostri se fa sul serio nel voler porre fine alla guerra e accetti l’offerta", ha detto.

"In caso contrario si dovrà esercitare nuova pressione sulla Russia. Per questa eventualità in Europa stiamo già lavorando a un altro pacchetto di sanzioni e da parte americana non sono esclusi dazi punitivi", ha detto.

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