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Gaza, petizione da 52mila firme dopo lettera di 72 ambasciatori: "Italia riconosca Stato di Palestina e sospenda rapporti con Israele"

Oltre 70 ex ambasciatori italiani chiedono a Meloni il riconoscimento della Palestina e sanzioni contro il governo israeliano e 52mila persone li sostengono

05 Agosto 2025

Manifestazioni pro Gaza  Roma promotori sfidano censura  5 ottobre attesi 30mila 40mila Amnesty diritto Protesta diritti umani

Fonte: Facebook, Forum Palestina

Nuovo appello per la fine del genocidio di Gaza. Una petizione su change.org è stata firmata da oltre 52mila persone dopo la lettera di 72 ambasciatori (ed ex) in cui si invitava l'Italia a riconoscere immediatamente lo Stato di Palestina e a sospendere subito qualsiasi forma di rapporto con Israele.

Gaza, petizione da 52mila firme dopo lettera di 72 ambasciatori: "Italia riconosca Stato di Palestina e sospenda rapporti con Israele"

È un’iniziativa senza precedenti quella che vede protagonisti 72 ambasciatori italiani, uniti in un appello rivolto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per chiedere il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina. La lettera aperta, lanciata lo scorso 27 luglio, è stata inizialmente firmata da oltre 30 diplomatici in pensione e nel giro di pochi giorni ha visto crescere adesioni e sostegno popolare: la petizione collegata su change.org ha già superato le 52mila firme.

A guidare l’iniziativa è Pasquale Ferrara, per anni figura centrale alla Farnesina e fino a poco fa direttore generale per gli Affari politici. Ferrara ha chiarito che l’obiettivo è mantenere alta la pressione fino all’Assemblea generale dell’Onu di settembre, quando diversi Paesi occidentali — tra cui Francia, Regno Unito e Canada — potrebbero procedere al riconoscimento dello Stato palestinese.

L’appello chiede al governo italiano tre misure principali: la sospensione immediata di ogni cooperazione militare con Israele, l’adesione a sanzioni mirate contro ministri israeliani come Smotrich e Ben Gvir — già dichiarati “personae non gratae” dall’Olanda — e la sospensione temporanea dell’accordo di associazione tra Israele e l’Unione Europea.

Parallelamente, i firmatari chiedono che l’Italia riconosca ufficialmente lo Stato di Palestina, sottolineando che i confini dello Stato esistono già e corrispondono a quelli del 1967, oggi “sotto occupazione illegale”. Secondo Ferrara, definire il riconoscimento “prematuro” è una posizione superata e controproducente: “L’assenza di volontà politica ha portato alle tragedie attuali”.

Tra i firmatari figurano figure di primo piano della diplomazia italiana: ex ambasciatori all’Ue, come Benassi e Nelli Feroci, a Mosca, come Terracciano e Ragaglini, alla Nato come Stefanini e a Londra, come Trombetta.

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