27 Luglio 2025
Donald Trump
Nuove dichiarazioni choc del presidente americano Donald Trump, in tilt sulla questione Gaza: "Qualcuno dovrebbe ringraziarmi per aver donato 60 milioni di dollari alla GHF". L'organizzazione monopolistica di distribuzione degli aiuti, però, è responsabile di affamare e uccidere i palestinesi.
Donald Trump ha dichiarato di sentirsi “deluso” per non aver ricevuto alcun ringraziamento per l’invio di 60 milioni di dollari destinati, secondo le sue parole, ad aiuti alimentari per Gaza. Ma le sue affermazioni, pronunciate a fianco della presidente della Commissione europea Ursula von Der Leyen durante una visita in Scozia, hanno generato sconcerto internazionale: i fondi sarebbero infatti stati indirizzati alla Gaza Humanitarian Foundation (GHF).
La GHF, organizzazione creata a maggio 2025 come alternativa alle agenzie delle Nazioni Unite, fortemente voluta proprio da Trump e dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, è stata duramente criticata da Ong, parlamentari e dallo stesso Alto commissariato ONU per i diritti umani, per la sua gestione brutale e politicizzata degli aiuti. Le accuse più gravi riguardano l’uso di GHF per attirare civili affamati verso punti di distribuzione che diventano poi bersagli di attacchi da parte di forze israeliane o contractor armati legati agli Stati Uniti, ipotesi avvalorate sia dal piano che ha istituito l'organizzazione da parte della Boston Consulting Group (BCG), sia dai fatti. Secondo dati dell’ONU, più di 1000 palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano cibo da quando la fondazione è operativa.
Trump, però, ha espresso frustrazione non per le morti, ma per l'assenza di gratitudine: “Abbiamo dato 60 milioni per aiutare Gaza, e nessuno ci ha ringraziato. Sarebbe bello sentirsi dire almeno un ‘grazie’,” ha dichiarato. Non ha specificato la provenienza dei fondi, né a chi siano stati effettivamente inviati.
In un contesto di fame diffusa e distruzione quasi totale della Striscia, Trump ha difeso l'operato di Israele, sostenendo che i palestinesi “sarebbero già morti di fame” senza l’aiuto USA, minimizzando così una crisi umanitaria che si aggrava di giorno in giorno. Ha inoltre ripetuto l'accusa – smentita da diverse inchieste – secondo cui Hamas ruberebbe sistematicamente gli aiuti.
Il capo di UNRWA, Philippe Lazzarini, ha condannato l’interferenza politica negli aiuti: “È tempo di una risposta umanitaria su larga scala, guidata dai principi e dall'ONU.”
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