29 Luglio 2025
Fonte: X @netanyahu
Emergono sempre più dettagli sull'ormai annunciata annessione della Striscia di Gaza e della Cisgiordania a Israele. Questo accadrà, secondo i media di Tel Aviv, in caso di "negoziati negativi con Hamas". Il governo Netanyahu accelera verso la realizzazione del piano di espansione "Greater Israel".
Israele sta aspettando attivamente, se non causando, l’annessione di ampie porzioni della Striscia di Gaza, qualora Hamas non accettasse un cessate il fuoco. Un cessate il fuoco che, però, non è voluto soprattutto da Tel Aviv. Il premier Benjamin Netanyahu ha discusso il piano con un ristretto gruppo di ministri. Secondo quanto riportato, l’obiettivo è “offrire ad Hamas un’ultima chance”: dopodiché inizierà l’espansione, cominciando dalla cosiddetta “zona cuscinetto” lungo il confine, per poi estendersi a nord, verso Sderot e Ashkelon.
Il ministro delle Finanze e leader della destra radicale, Bezalel Smotrich, ha affermato che “Gaza è una parte inseparabile della Terra di Israele”, dichiarando che “non vogliamo tornare solo a Gush Katif (un insediamento israeliano), vogliamo molto di più”. L’intento non è solo militare, ma ideologico: ricostruire l’espansione territoriale prefigurata dal concetto di “Eretz Yisrael Hashlema” (Grande Israele), che comprende tutta la Palestina storica, negando ai palestinesi ogni diritto nazionale.
Il piano, secondo Haaretz, servirebbe anche a mantenere unita la fragile coalizione di governo, evitando l’uscita dei ministri ultranazionalisti. Smotrich avrebbe garantito a Netanyahu il sostegno del suo partito in cambio dell’annessione: “Giudicherò dai fatti”, avrebbe detto.
Il ministro della Difesa Israel Katz ha ribadito che Israele dovrà mantenere il controllo militare a Gaza anche dopo la guerra: “L’Idf deve avere la capacità di operare in ogni luogo, come in Cisgiordania”.
Questo piano rappresenta un’ulteriore violazione del diritto internazionale e del principio di autodeterminazione. In nome della “sicurezza”, Israele continua a cancellare il futuro palestinese, promuovendo una colonizzazione mascherata da difesa. Mentre il mondo chiede un cessate il fuoco, Tel Aviv prepara una nuova occupazione.
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