Mercoledì, 22 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Milano, arrestato a Malpensa 33enne cinese Xu Zewei, accusato da Fbi di spionaggio su vaccino Covid prodotto da Università del Texas nel 2020

Il 33enne sarebbe parte di una più ampia operazione di cyberspionaggio attribuita a un gruppo hacker legato al governo cinese, denominato "Hafnium"

07 Luglio 2025

Milano, arrestato a Malpensa 33enne cinese Xu Zewei, accusato da Fbi di spionaggio su vaccino Covid prodotto da Università del Texas nel 2020

Polizia Malpensa Fonte: Polizia di Stato

Un uomo cinese di 33 anni, Xu Zewei, è stato arrestato all’aeroporto di Malpensa lo scorso 3 luglio in esecuzione di un mandato internazionale emesso dalle autorità statunitensi. Secondo l’Fbi, il 33enne sarebbe coinvolto in una complessa attività di spionaggio informatico legata alla ricerca sul vaccino contro il Covid-19 condotta dall’Università del Texas nel pieno della pandemia, nel 2020. Il fermo è stato eseguito dalla Polizia italiana e convalidato dalla Corte d’Appello di Milano, che ora dovrà decidere sull’eventuale estradizione negli Usa.

Milano, arrestato a Malpensa 33enne cinese Xu Zewei, accusato da Fbi di spionaggio su vaccino Covid prodotto da Università del Texas nel 2020

Zewei, residente a Shanghai, era appena atterrato nello scalo milanese per trascorrere un periodo di vacanza, quando è stato bloccato in base a un mandato d’arresto emesso il 2 novembre 2023 dal Distretto meridionale del Texas. Attualmente si trova nel carcere di Busto Arsizio, in custodia cautelare, dopo la convalida dell’arresto firmata il 4 luglio dalla giudice Veronica Tallarida della Quinta sezione penale della Corte d’Appello di Milano.

Secondo quanto ricostruito dalle autorità statunitensi e riportato negli atti trasmessi dal Ministero dell’Interno italiano, il 33enne sarebbe parte di una più ampia operazione di cyberspionaggio attribuita a un gruppo hacker legato al governo cinese. Il gruppo – indicato con il nome in codice "Hafnium"– avrebbe “preso di mira migliaia di computer in tutto il mondo” per ottenere informazioni su “varie politiche del governo statunitense”.

Le accuse mosse dagli Usa a Zewei sono gravi: frode telematica e furto di identità aggravato (pena massima 5 anni), associazione a delinquere finalizzata alla frode informatica (fino a 20 anni), accesso non autorizzato a sistemi protetti (altri 5 anni) e un secondo capo di furto d’identità aggravato (pena massima 2 anni). Per l’Fbi, l’attività sarebbe stata condotta per conto di “autorità appartenenti al governo cinese”.

Domani, 8 luglio, si terrà l’udienza presso la Corte d’Appello di Milano per discutere la richiesta di estradizione avanzata dagli Stati Uniti. La difesa italiana di Xu Zewei è affidata all’avvocato Enrico Giarda.

La famiglia dell’uomo respinge ogni accusa. La moglie, residente a Shanghai, ha dichiarato: “Mio marito lavora come IT manager presso la Shanghai Gta Semi Conductor Ltd (…), sviluppa sistemi IT e infrastrutture di rete. Sia io che mio marito non siamo d’accordo con l’estradizione negli Stati Uniti (…) anche l’aver ottenuto il visto di ingresso in Italia dovrebbe essere una conferma che noi non abbiamo fatto reati, quindi non riesco a capire il motivo dell’arresto”, ha verbalizzato agli agenti della Polizia postale.

Secondo quanto riferito, anche i familiari erano convinti che Zewei lavorasse semplicemente come tecnico informatico, del tutto estraneo a qualunque attività illegale. Ma per le autorità americane, il suo nome è tra quelli coinvolti in una delle campagne di cyberspionaggio più ampie degli ultimi anni.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x