Martedì, 21 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Scandalo al parlamento europeo, 21 lobbisti Huawei fermati per corruzione: "Regali e soldi a una quindicina di eurodeputati per favorire interessi azieda in UE"

Il colosso cinese della tecnologia Huawei è al centro di una nuova inchiesta per corruzione al Parlamento europeo. 21 le perquisizioni nelle case dei suoi lobbisti tra Belgio e Portogallo.

13 Marzo 2025

Rearm Europe, la DIRETTA sul voto al Parlamento europeo, verso approvazione del piano "di guerra" da 800 mld€

La polizia belga ha perquisito case e uffici di 21 persone nel corso di un'indagine per corruzione che coinvolge il Parlamento europeo, con al centro il colosso hi-tech cinese Huawei. Per favorire gli interessi dell’azienda i 21 lobbisti coinvolti, avrebbero offerto regali e benefici a una quindicina di eurodeputati.

L’inchiesta per corruzione coinvolge 21 persone tra cui un italiano

Quasi tutti gli arrestati sono lobbisti legati Huawei e sono sospettati di aver corrotto una quindicina di europarlamentari per favorire gli interessi dell'azienda nell'Unione. Nel corso della mattinata sono state effettuate perquisizioni relative a questa stessa inchiesta anche dalla polizia giudiziaria portoghese, che non ha comunicato alcun arresto. 

Possiamo confermare che abbiamo un'indagine in corso su accuse preliminari di corruzione attiva, falsificazione di documenti, riciclaggio di denaro al Parlamento europeo”, ha affermato un portavoce dell'ufficio del procuratore di Bruxelles.

Inoltre, la polizia ha condotto retate in 21 indirizzi a Bruxelles, nelle Fiandre, in Vallonia e in Portogallo, ha aggiunto il portavoce. Diverse persone sono state arrestate, e tra queste l'ex assistente di due italiani, il lobbista italiano Valerio Ottati, il quale si sarebbe occupato di "organizzare molti incontri con i deputati" e "invitare le persone agli eventi", che Huawei avrebbe finanziati per quasi 2 milioni di euro. 

La corruzione, da parte dei 21 indagati, sarebbe stata praticata “regolarmente e in modo molto discreto”, spiega la procura belga: regali, spese di vitto e di viaggio, inviti regolari a partite di calcio. Ma anche benefici finanziari più ingenti, relativi ad esempio alla copertura di spese per conferenze, e versati a diversi intermediari. L'indagine, aggiungono le comunicazioni della procura, “mira anche a rilevare elementi di riciclaggio di denaro”. Nel corso delle perquisizioni “sono stati sequestrati documenti e dispositivi elettronici, tra cui computer, che ora verranno sottoposti a un'analisi approfondita”.  

La risposta del Parlamento Europeo sull’inchiesta in corso

Al Parlamento europeo non è giunta alcuna notifica ufficiale relativa all'apertura dell'indagine e non risultano richieste di revoca dell'immunità a carico di deputati potenzialmente coinvolti. Per ora il Parlamento Europeo, tramite una nota per la stampa, “prende atto dell'indagine”; l'Aula, “quando le viene richiesto, collabora sempre con le autorità giudiziarie”.

Nessun commento invece, per ora, dalla Commissione. Tuttavia, un portavoce commenta con le agenzie di stampa con un parere generale sulla sicurezza delle reti 5G fornite da Huawei. “La sicurezza delle nostre reti 5G è cruciale per la nostra economia. Ecco perché, nella nostra comunicazione del 2023, la commissione ha insistito sul fatto che Huawei rappresenta rischi materialmente più elevati rispetto ad altri fornitori 5G”. “La commissione ritiene che gli Stati membri potrebbero adottare decisioni per limitare o escludere Huawei dalle loro reti 5G. Sarebbe in linea con il nostro toolbox sul 5G. Ora esortiamo tutti gli stati membri, ovviamente, ad agire perché una mancanza di azioni rapide ci esporrà tutti al rischio”. 

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x