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Israele-Iran, Katz si autoproclama giustiziere: "Volevamo uccidere Khamenei ma non l'abbiamo trovato, non ci serve il permesso per farlo"

Katz ha continuato a minacciare Khamenei: "Non gli consiglierei di stare tranquillo. Gli consiglio di restare nel bunker"

27 Giugno 2025

L'Iran: "Arrestati 2 agenti del Mossad, preparavano bombe", ministro israeliano Katz minaccia: "Teheran sarà come Beirut"

Israel Katz, fonte: imagoeconomica

Il ministro della Difesa Israeliano Katz autoproclama Israele a giustiziere del Medio Oriente. Durante una serie di interviste trasmesse giovedì sera, Katz ha rivelato che, durante la recente guerra dei 12 giorni con l’Iran, Israele ha tentato di colpire la guida suprema iraniana Ali Khamenei. "Se fosse stato nel nostro mirino, lo avremmo eliminato", ha affermato Katz a Canale 13, aggiungendo che lo Stato ebraico "non ha bisogno di permessi per farlo". "Lo abbiamo cercato molto, ma l’opportunità operativa non si è mai presentata".

Israele-Iran, Katz si autoproclama giustiziere: "Volevamo uccidere Khamenei ma non l'abbiamo trovato, non ci serve il permesso per farlo"

Secondo Katz, il leader iraniano si sarebbe nascosto "molto in profondità nel sottosuolo", tagliando i contatti con i comandanti militari: "Alla fine, non era realistico", ha dichiarato a Kan. Il ministro ha anche escluso che Israele abbia chiesto il via libera a Washington per un’eventuale eliminazione: "Non abbiamo bisogno di permessi per queste cose".

Il presidente statunitense Donald Trump ha a sua volta minacciato Khamenei sui social il 17 giugno, scrivendo: "Sappiamo esattamente dove si nasconde il cosiddetto ‘Leader Supremo’. È un bersaglio facile, ma lì è al sicuro. Non lo elimineremo (almeno non per ora)". Lo stesso Trump, che nei primi giorni aveva evocato un possibile cambio di regime, ha poi ritrattato: "Non è consigliabile".

Durante il conflitto, Katz ha definito Khamenei un "moderno Hitler" che "non può continuare a esistere", chiarendo però che l’obiettivo non era un cambio di regime, ma "sconvolgere il sistema nel pieno dell’operazione" e fare pressione su Teheran. Dopo il cessate il fuoco entrato in vigore due giorni fa, Katz ha escluso nuovi tentativi di uccidere la guida suprema, pur continuando a minacciarlo: "Non gli consiglierei di stare tranquillo. Dovrebbe imparare dal defunto Nasrallah", ha detto, riferendosi all’ex leader di Hezbollah ucciso nel 2024. "Gli consiglio di restare nel bunker".

Katz ha ribadito che Israele mantiene la superiorità aerea sull’Iran ed è pronto a colpire nuovamente. "Non permetteremo all’Iran di sviluppare armi nucleari e missili a lungo raggio", ha affermato. Secondo il ministro, la strategia israeliana verso l’Iran è simile a quella già adottata in Libano, ma "moltiplicata per 100".

Il ministro ha inoltre ammesso che Israele non conosce l’esatta ubicazione di tutto l’uranio arricchito iraniano. "Il materiale in sé non era qualcosa che doveva essere estratto", ha detto a Channel 12, sostenendo però che gli attacchi israeliani abbiano "distrutto le capacità di arricchimento" di Teheran. Katz stima che "ci vorranno molti anni" per ricostruirle, smentendo analisi secondo cui l’Iran potrebbe riprendere il programma entro pochi mesi.

Katz ha anche spiegato che Israele ha dato il via all’offensiva il 13 giugno senza la certezza che gli Stati Uniti si sarebbero uniti, anche se "in difesa sapevamo che erano con noi e hanno fatto un lavoro straordinario". Ha riconosciuto che Trump ha corso un rischio politico, agendo "contro metà della sua base elettorale", ma che la decisione sarebbe stata facilitata dai successi israeliani iniziali.

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