27 Giugno 2025
Palestinesi in prigioni iraniane, fonte: X, @MustafaBarghou1
Le organizzazioni dei prigionieri di Gaza hanno riportato che l'esercito di occupazione israeliano sta sistematicamente torturando prigionieri palestinesi, in flagrante violazione del diritto umanitario internazionale. Il livello di crudeltà è sempre più alto: ora le Idf utilizzano la tortura non solo per ottenere confessioni, ma come semplice punizione. Gravissimi i gesti contro i detenuti: percosse, incatenamenti, crocifissioni, scosse elettriche, digiuni e urina sul cibo sono alcuni.
A denunciare le condizioni sempre più disperate dei prigionieri palestinesi sono stati la Commissione per gli Affari dei Detenuti ed Ex-Detenuti, la Società dei Prigionieri Palestinesi e la Fondazione Addammeer. In occasione della Giornata Internazionale a Sostegno delle Vittime di Tortura, celebrata giovedì 26 giugno, le organizzazioni hanno espresso la loro preoccupazione sull'aumento della crudeltà delle punizioni israeliane nelle carceri, divenute ormai "camere di tortura di massa", che hanno "portato al martirio decine di persone".
Dal 7 ottobre 2023, le Idf si sono macchiate di crimini contro i detenuti sempre più gravi: a partire dall'arresto, passando per la fase di indagine e finendo con l'internamento nelle carceri. Le forze israeliane puntano sempre più a causare danni fisici e psicologici permanenti a tutti i palestinesi prigionieri.
La tortura non viene più utilizzata solamente per estorcere confessioni, ma anche come normale metodo di punizione e abuso. Vari i gesti contrari al diritto internazionale umanitario nei confronti dei detenuti: percosse, incatenamenti, crocifissioni, uso di elettricità sul corpo, versamento di acqua bollente, strappo di unghie, privazione di sonno, cibo e acqua, violenze sessuali, stupri, nudità forzata, uso di cani poliziotto, manganelli e pistole elettriche.
Oltre a ciò, anche torture umilianti: musica a volume altissimo per giorni interi, detenuti obbligati a indossare pannolini e a urinare sul proprio cibo e sul loro stesso corpo. Non sono mancati casi di amputazione di arti senza anestesia e torture che hanno portato alla morte, ma anche il propagarsi di scabbia e altre malattie infettive senza alcuna assistenza medica.
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