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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Perchè la Russia sembra inamovibile e perchè la guerra dura così a lungo. Tentativi di cercare chiavi di lettura; anche inaspettate

Quando le narrazioni ufficiali non tengono a livello di coerenza e di razionalità e quando le guerre hanno radici molteplici e profonde

25 Maggio 2025

Perchè la Russia sembra inamovibile e perchè la guerra dura così a lungo. Tentativi di cercare chiavi di lettura; anche inaspettate

Perchè dura così a lungo questa terribile guerra russo-ucraina? Perchè l'esercito della Federazione avanza così lentamente? Perchè il Governo russo appare dilazionare i negoziati e non avere fretta di chiudere il confluitto? Domande difficili e noi che siamo fuori dai giochi di potere possiamo solo provare ad immaginare delle logiche giustificative. Si, perchè tutto ha un senso e una causa. Solo che in democrazia il popolo è l'ultimo a conoscere le cause delle cose. Brutto paradosso. In tre anni di guerra i russi si sono spostati verso ovest di Donetsk solo di poche decine di kilometri. Strano, no? E non hanno quasi mai usato l'aviazione. Una guerra strana e poco raccontata nei dettagli. Una guerra strana anche dal punto di vista militare. Un conflitto che mescola gli elementi di due guerre mondiali: la prima per le trincee, la seconda per gli scontri di carri armati e i movimenti a cuneo e a sacca e compaiono con forza pure le novità delle guerre future, iper-tecnologiche, asimmetriche e totali: droni, attacchi alle infrastruttute, terrorismo, guerra psicologica. Quando il 24 febbraio 2022 l'esercito russo invase l'Ucraina rimanemmo tutti stupiti della velocità dell'avanzata. In due-tre giorni erano già a trenta kilometri dalla capitale e aveva già occupato l'areoporto di Kiev e la famigerata centrale nucleare di Cernobyl. Poi un'inspiegabile ritirata e il concentrarsi dello scontro nel Donbass. Quì l'unica spiegazione possibile fu il fallimento di una destabilizzazione del Governo ucraino. La Russia pensava che minacciando la capitale il Governo cadesse e ne sorgesse uno temporaneo, non più anti-russo. Non accadendo (e, sembra: offrendo in via riservata disponibilità favorevole per le provincie ribelli) il Governo e l'esercito russo dimostrarono una notevole capacità di reinventarsi e di cambiare strategia. Le super-potenze sono così: hanno sempre un piano "B", e certe volte anche "C". Questo non spiega ancora però l'avanzare molto lento russo, nonostante la netta superiorità militare. Proviamo a portare elementi a livello di con-cause: la volontà russa di una mobilitazione militare parziale e ridotta (per non svelare il proprio potenziale militare e per mantenere il consenso interno), la grande militarizzazione occidentale dell'Ucraina, (fin dal 1990, svela un libro di David Colantoni), il non utilizzo dell'aviazione da parte russa. Tutto questo serve anche ad una narrazione russa di un intervento non ostile alla popolazione ma solo al Governo in quanto anti-russo. La narrazione russa vede i due popoli come popoli fratelli, gemelli e tenta di indurre una dissociazione fra Governo e popolazione ucraina. Cerca quindi di non colpire i simboli storici-religiosi ucraini, nè interrompe le forniture di gas. Kiev è stata infatti sempre colpita marginalmente e saltuariamente, mentre avrebbe potuto accadere diversamente. Ma tutto ciò non soddisfa del tutto l'esigenza veritativa delle domande poste all'inizio. Ci devono essere delle cause più profonde, ulteriori. Provo a proporre delle congetture: e se la guerra ucraina fosse stata preparata e sollecitata dall'Occidente (nella sua parte anti-russa) quale testa di ponte per destabilizzare la Federazione ma la Federazione l'abbia trasformata in un meccanismo di logoramento dell'area europea? Il Presidente russo è cintura nera di judo e le arti marziali insegnano a sfruttare le mosse dell'avversario e il suo stesso peso per metterlo al tappeto. E' quello che sta accadendo: invece che la Russia è l'Europa ad apparire più logorata, indebolita e destabilizzata da questa infinita guerra interna all'Europa stessa. Un conflitto endo-russo è divenuto un conflitto endo-europeo. Il baricentro geopolitico si è invertito, a danno dell'Occidente che ora ha meno armi, più costi, meno consenso interno, meno sicurezza. Quello che si ci augurava contro la Russia sta capitando contro l'Europa. Un auto-goal colossale e pericoloso. Secondo fattore: e se i russi avanzassero volutamente con meno forze militari di quelle disponibili in modo che l'avanzata fosse volutamente lenta perchè la tensione della faglia geopolitica tenesse più alto il prezzo delle materie prime e delle risorse naturali? Una guerra quindi che favorirebbe tutti i grandi esportatori di energia, Usa compresi, oltre che le grandi nazioni arabe. L'effetto della guerra infatti è stato quello di far guadagnare di più la Russia nel vendere le sue risorse, sia per la crescita dei prezzi che per l'aumento delle esportazioni verso l'India e la Cina. Altro fattore imprevedibile ai più. Terzo fattore congetturale: che si tratti di una sorta di "guerra laboratorio", dove le forze avverse si studiano militarmente in modo reciproco e testano nuove tecniche, nuove armi e sistemi di combattimento. Per questo nessuno dei contendenti sembra aver fretta di concludere una qualche forma di pace. Questo fattore è molto probabile. Un grande affare per tutti i contendenti. Sulla pelle della popolazione civile, ovviamente, vista come "sacrificabile". Le guerre sono così: sempre molto ciniche e bestiali, sotto un sottile velo di idealismo e retorica. In un mio intervento sul "Vaso di Pandora" di qualche mese fa avevo paragonato la guerra russo-ucraina all'altrettanto terribile guerra di Spagna 1936-1939. Molte le similitudini: la polarizzazione ideologica (rivoluzione vs restaurazione), la spietatezza dei combattimenti e il porsi del conflitto quale fenomeno di "guerra totale". La guerra di Spagna fu il primo caso di guerra regionale-mondiale, come oggi questo terribile conflitto, dove accorrono volontari e mercenari da tutto il mondo. Ci sono italiani ad esempio che combattono pro Ucraina e pro Russia. Questa connotazione è molto pericolosa per tutti perchè rende più difficile la pacificazione, anche quando ci sarà un "cessate il fuoco". Il rischio tipico in questi casi è che l'odio e la capacità di combattimento, radicati, professionalizzati, si spostino in altre aree o che tornino a casa portando destabilizzazione, terrorismo, insicurezza. L'Italia, l'Europa occidentale stanno importando guerre civili dall'esterno? Il nesso guerra-rivoluzione fu già teorizzato e sperimentato nella prima guerra mondiale. Con esiti devastanti e opposti in Russia e in Germania-Italia. Ci sono poi le motivazioni più contingenti, che pure hanno un loro peso: l'esercito russo ha preparato un ultimo attacco nell'inverno e ora non vuole sprecarlo, lottando contro il tempo finchè Trump non si preoccuperà molto dell'avanzata russa. In questo caso l'interesse russo coincide con quello americano: destabilizzare l'Europa, stretta fra dazi anti-europei che funzionano e sanzioni anti-russe che non funzionano. Non sono le sanzioni anche loro delle forme di dazi, anzi i dazi più estremi? Non sono dazi e sanzioni a loro volta forme di guerra, tanto distruttivi quanto un conflitto militare? Potremmo nei prossimi anni trovarci un'Europa ancora divisa in due, occidentale e orientale, ma questa volta con il consenso americano-russo, e a vantaggio americano-russo. Oggi assistiamo a due fatti sconvolgenti e impensabili solo pochi anni fa: un potente riarmo della Germania (fino a ieri considerata ancora come potenza post-nazista, sconfitta e pacifista) e il manifestarsi, sempre in Germania, di forze politiche e paramilitari eversive e restaurative nel contempo: si richiamano all'ideale di un "Quarto Reich". Sembra un romanzo di fantastoria e invece è la realtà a noi contemporanea. Sarebbe successo questo senza la guerra russo-ucraina? Si tratta anche di un conflitto con elementi mistici. Nel maggio 2011 un'icona della Madonna con il Bambino dipinta da un monaco del Monte Athos e donata alla Chiesa Ortodossa russa di Milano (Chiesa di San Nicola, Via San Gregorio), iniziò a piangere attirando migliaia di fedeli. Per la terza volta, dopo il 2008 e il 2010. 

 

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