01 Aprile 2025
Putin, Trump, Xi Jinping
Fonti del deepstate trovate dal Giornale d'Italia suggerirebbero l'ipotesi di un accordo a 3 tra USA, Cina e Russia per spartirsi i territori dopo la fine della guerra in Ucraina. Secondo quanto riportato, Trump e Xi Jinping si sarebbero accordati con Putin per mediare una fine del conflitto "rapida" e soprattutto vantaggiosa per tutti. Nello specifico, Mosca concederebbe a Washington, dopo la fine della guerra, il via libera per annettere la Groenlandia in cambio dell'ottenimento delle Isole Svalbard, dei territori ucraini conquistati e di alcune garanzie sulla basi Nato e sullo Stretto di Bering. Nel caso della Cina invece, il governo di Pechino svolgerebbe "un ruolo costruttivo" nei negoziati di pace in cambio del sostegno da parte di Russia e USA (anche se nel caso degli States sarebbe più opportuno parlare di "permesso") nella presa di Taiwan. In cambio di questo "permesso" dato al governo cinese, Washington potrebbe contare su un più facile accesso al Canale di Panama, controllato in larga parte dai cinesi di CK Hutchison.
Secondo diversi rumors emersi dal deepstate USA, Russia e Cina saranno protagonisti di una spartizione dei territori dopo la fine della guerra in Ucraina. Donald Trump potrà annettere la Groenlandia, da lui reclamata per la "sicurezza" degli Stati Uniti, senza che la Russia interferisca; in cambio il tycoon dovrà mediare per una fine del conflitto che sorrida ancor di più a Mosca. Mosca in cambio del lasciapassare sull'Artico, potrebbe annettere le Isole Svalbard, ritenute cruciali dallo zar per le risorse energetiche e per la difesa del paese, oltre che un accordo per il traffico navale nello Stretto di Bering e per un ridimensionamento e riposizionamento delle basi NATO. Inoltre, sempre secondo il deepstate, il tycoon e lo zar si sarebbero accordati per far ottenere a Putin i territori di Crimea, Donetsk, Lugansk, Odessa e Kharkiv, con la restante parte dell'Ucraina messa in mano ad un uomo vicino al Cremlino, creando di fatto uno "stato cuscinetto".
Come terza parte coinvolta ci sarebbe la Cina. Pechino potrebbe inserirsi nei negoziati come mediatore, ma in cambio otterrebbe il supporto, almeno politico, della Russia nella presa di Taiwan. Per quanto riguarda gli USA invece, più difficile che Trump dia un via libera alla presa dell'isola da parte di Pechino, ma sarebbe più plausibile un tacito assenso o un "permesso" velato, in cambio di un'agevolazione nel passaggio delle navi statunitensi nel canale di Panama, largamente controllato dalla compagnia di Hong-Kong CK Hutchison.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia