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Usa chiedono uova al Veneto dopo no di Danimarca e Finlandia, presidente Assoavil: "Verifichiamo, prima mercato italiano"

Washington cerca aiuto in Veneto per fronteggiare la Pasqua, Bagnara: "C'è un margine per dare una mano agli Usa, bisogna fare i conti. Ma prima rispettiamo gli impegni presi con il nostro mercato"

21 Marzo 2025

Usa chiedono uova al Veneto dopo no di Danimarca e Finlandia, presidente Assoavil: "Verifichiamo, prima mercato italiano"

Fonte: Imago economica

Negli Stati Uniti la crisi delle uova sta spingendo il paese a implementare misure alternative e chiedere aiuto ad altri paesi, dopo il no di Danimarca e Finlandia, ora è il turno della regione Veneto, il primo produttore italiano. L'ambasciatore ha chiesto aiuto per fronteggiare le richieste di Pasqua e la risposta del presidente di Assoavil non è stata negativa: "Avvieremo un monitoraggio per verificare se è possibile dare una mano", ha detto, "ma rispetteremo gli impegni presi con il nostro mercato dove il consumo sta aumentando". 

Crisi delle uova in Usa, adesso la richiesta di aiuto arriva anche al Veneto

Il Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti aveva inizialmente inviato una lettera alla Danish Egg Association chiedendo informazioni riguardo alla disponibilità di uova per esportarle negli Usa, ma la Danimarca ha momentaneamente rifiutato, non potendo far fronte al numero di uova richieste. La Finnish Poultry Association, invece, ha declinato perché non sono stati avviati negoziati per l'accesso al mercato statunitense ed Helsinki non possiede l'autorizzazione nazionale per spedire uova.

Gli sforzi degli Usa si sono quindi dovuto rivolgere altrove e sono arrivati proprio in Italia ed in particolare in Veneto, la prima regione italiana per produzione. Il 26% delle uova italiane provengono dal Veneto, il resto vengono da Lombardia ed Emilia-Romagna, insieme le tre regioni coprono l'80% della produzione italiana.

Alla richiesta Usa, però, questa volta la risposta non è stata completamente negativa. Gian Luca Bagnara, presidente nazionale di Assoavi e del gruppo di lavoro uova e pollame del Copa-Cogeca a Bruxelles ha dapprima ammesso: "Quando ho ricevuto la telefonata pensavo di essere su 'Scherzi a parte'" ma è tornato immediatamente serio: la carenza di uova è un problema che riguarda anche il nostro paese. "A fronte di perdite per aviaria che superano di tre volte la produzione italiana, abbiamo risposto che avremmo avviato un monitoraggio, per vedere se è possibile dare una mano, garantendo gli impegni presi con il nostro mercato".

Insomma, non un no per il momento. Tuttavia, è da ricordare che anche il Veneto è stato colpito dall'epidemia aviaria che sta mettendo in crisi il mercato delle uova negli Usa. Nel nord Italia ci sono stati 56 focolai nel nord Italia all’ultima epidemia ma, a differenza degli Usa, "noi riusciamo a intervenire delimitando le aree di contagio" ha detto Bagnara.

Secondo il presidente di Assoavi, dunque, ci potrebbe essere un margine per aiutare gli Stati Uniti ma occorre fare le opportune valutazioni. "Noi abbiamo due picchi, adesso e fine anno, ma potremmo avere 6 mesi di extra produzione", ha proseguito Bagnara, "fornire uova agli Usa tra l’altro potrebbe essere un’occasione per aprire nuove prospettive. Può diventare uno strumento politico".

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