18 Dicembre 2024
Il presidente sudcoreano destituito, Yoon Suk-yeol, non si è presentato all'interrogatorio davanti all'Ufficio investigativo sulla corruzione per alti funzionari dove doveva essere sentito in merito alla sua breve imposizione della legge marziale. Yoon è accusato di aver incitato all'insurrezione attraverso la dichiarazione della legge marziale del 3 dicembre ed è stato sospeso in attesa del processo davanti alla Corte costituzionale per la sua messa in stato di impeachment da parte dell'Assemblea nazionale.
Non si è presentato all'interrogatorio che aveva l'intento di chiarire le motivazioni che avevano spinto il presidente Yoon a tentare di imporre la legge marziale in Corea del Sud. Ormai sospeso dall'incarico, voleva sentirlo la squadra investigativa composta da Polizia, Ufficio per le indagini sulla corruzione di funzionari di alto livello e nucleo investigativo del ministero della Difesa, dopo che il Parlamento di Seul ha votato per l'impeachment di Yoon. Il 3 dicembre aveva tentato di imporre la legge marziale, poi presto revocata. Il premier Han Duck Soo ha assunto l'interim in attesa della decisione della Corte Costituzionale, che può avallare la procedura nei confronti di Yoon o dichiararla incostituzionale.
Arrestato anche il capo di Stato maggiore dell'esercito sudcoreano, il generale Park An-Su, che aveva ricoperto l'incarico di comandante in capo durante l'imposizione della legge marziale da parte del presidente Yoon Suk Yeol. Il tribunale di Seul ha spiccato un mandato di arresto nei suoi confronti accusandolo di aver svolto un ruolo chiave nell'insurrezione e di abuso di potere.
Ieri, i legali del presidente Yoon Suk Yeol avevano fatto sapere che avrebbe collaborato alle indagini in cui è coinvolto per l'imposizione della legge marziale, da lui decisa e poi ritirata. "Yoon - contro cui il Parlamento ha votato un procedimento di impeachment sabato scorso - non ha commesso insurrezione". Il presidente è stato destituito e accusato di vari reati, tra cui insurrezione e tradimento: ''Non riteniamo valide le accuse di insurrezione, ma nonostante questo collaboreremo con le indagini'', avevano affermato gli avvocati.
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