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Francia, al via consultazioni per il nuovo governo, socialisti aprono a Macron sulla base di "concessioni reciproche"

Il segretario del Ps ha precisato che tale governo nascerebbe sulla base di "un contratto a durata determinata"

06 Dicembre 2024

Francia, al via consultazioni per il nuovo governo, socialisti aprono a Macron sulla base di "concessioni reciproche"

Macron, fonte: imagoeconomica

Giornata importante in Francia, in quanto sono partite le consultazioni per la costruzione di un nuovo governo. Macron incontrerà i partiti per formare una nuova coalizione, che per quanto debole, dovrà riuscire a stare in piedi più del precedente governo Barnier, durato solo 3 mesi. In mattinata il presidente francese ha ricevuto all'Eliseo i leader centristi del campo macronista: Renaissance, MoDem, Horizons, i Radicali, Unione democratica (Udi), mentre a mezzogiorno toccherà ai socialisti che fanno parte del Nuovo Fronte Popolare di Melenchon. Proprio loro potrebbero staccarsi per aiutare Macron a costruire una nuova maggioranza, ma per far sì che succeda ci deve essere un'apertura su "concessioni reciproche".

Francia, al via consultazioni per il nuovo governo, socialisti aprono a Macron sulla base di "concessioni reciproche"

I socialisti aprono a Macron. L'apertura in vista delle consultazioni di Boris Vallaud, del suo omologo al Senato Patrick Kanner e del segretario Olivier Faure potrebbe risultare decisiva per la formazione di un nuovo governo. Tuttavia, il segretario del Ps ha precisato che tale governo nascerebbe sulla base di "un contratto a durata determinata", ragion per cui potrebbe avere vita breve, se non brevissima.

Chi invece è intenzionato a restare al suo posto è proprio il presidente Emmanuel Macron, che durante il discorso alla nazione di ieri sera ha confermato questo aspetto: "Il mandato che mi avete democraticamente affidato è un mandato di 5 anni e lo eserciterò appieno fino alla fine. La mia responsabilità è quella di assicurare la continuità dello Stato, il buon funzionamento delle nostre istituzioni, l’indipendenza del nostro Paese e la protezione di tutti voi".

Ha anche annunciato "una legge speciale che sarà presentata entro metà dicembre in Parlamento. Questa legge, temporanea, consentirà, come previsto dalla Costituzione, la continuità dei servizi pubblici e la vita del Paese".

Nel pomeriggio c'è stata la volta dei vertici di Les Républicains. Macron ha invece ignorato il Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen, la France Insoumise (FI), i comunisti e les Ecologistes. Proprio la leader del principale raggruppamento della destra ha dichiarato: "Che nessuno pensi che d'ora in poi avrò le mani legate. Posso benissimo votare ancora una volta una mozione di censura", ripresentando al presidente della Repubblica la possibilità che si ripeta lo schema già visto per la caduta del governo dimissionario di Barnier.

L'unica apertura è in realtà arrivata dai socialisti. Macron non vorrebbe però nominare un premier socialista fino a quando il Ps continuerà a essere alleato de La France Insoumise di Jean-Luc Melenchon. In secondo luogo, l'altra condizione posta dal presidente è che non sia 'disfatta' la legge sulla riforma delle pensioni. "Noi non parteciperemo in alcun caso a un governo con un premier di destra", ha detto il leader socialista francese, Olivier Faure, parlando dopo l'incontro all'Eliseo con Macron.

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