23 Settembre 2024
In un sondaggio dell'Istituto di ricerca YouTrend, sulla “più probabile conclusione della guerra in Ucraina”, è stato rilevato che gli italiani hanno perso fiducia in Zelensky. Ad oggi solo il 12% degli italiani crede nella vittoria dell'Ucraina, un dato in calo dell'11% rispetto al 23% del 2023. Il 2% in più crede nella sconfitta di Kiev e l'11% in meno in quella della Russia. Dai dati perciò si rileva uno “sbilanciamento positivo” a favore della vittoria russa. Per il 51% degli intervistati cresce la probabilità di “un armistizio in cui Kiev cede alcuni territori attualmente occupati”, +6% rispetto all'anno scorso. Infine, il 25% degli intervistati (+3% dal 2023) ha risposto con "Non so”.
Nel sondaggio si è domandato agli italiani anche “cosa dovrebbe poter fare l'Ucraina con le armi inviate dai suoi alleati”. Da quanto è emerso, il 42% degli intervistati preferirebbe un “uso delle armi limitato al territorio ucraino”, rispetto ad un 27% che sostiene “l'utilizzo delle armi da parte dell’esercito di Kiev per attaccare anche in Russia”. Spicca dalle rilevazioni un 31% di “Non so” probabilmente, secondo alcuni, perché si tratta di “una questione tecnica e lontana dall’attenzione dell’opinione pubblica”.
Il sondaggio è stato anche esteso alle opinioni degli elettori dei singoli partiti. Sul caso delle armi in tutti gli schieramenti la maggioranza ha optato per l’uso degli equipaggiamenti inviati dagli alleati “solo in territorio ucraino”: 52% Fratelli d'Italia, 56% Forza Italia, 39% Lega, 43% Partito Democratico, 45% Movimento 5 Stelle, 50% Alleanza Verdi e Sinistra.
Inoltre, agli intervistati è stata chiesta un'opinione sulla “reintroduzione della leva obbligatoria per i giovani neo-maggiorenni”. Sulla questione gli italiani sono divisi a metà ma la percentuale più alta ricade a favore della reintroduzione. Il 47% è a favore, il 46% è contrario e il 7% non sa rispondere. Gli over 35, fascia dai 35 ai 49 anni, sono quelli più a favore con una percentuale del 51% rispetto al 44% a sfavore. Gli over 55 sono favorevoli al 49% e contrari al 43%. Spicca nei rilevamenti la contrarietà dei giovani dai 18 ai 34 anni con il 55% di voti contrari rispetto al 36% a favore.
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