13 Settembre 2024
fonte X @fisco24_info
La Russia ha inserito la giornalista Rai, Stefania Battistini, e l'operatore, Simone Traini, nella lista dei ricercati diramata dal ministero dell'interno di Mosca per “aver attraversato illegalmente il confine russo”. Lo riferisce la Tass citando il database del ministero dell’Interno: “Battistini Stefania, nata il 16 aprile 1977, ricercata in base a un articolo del Codice penale della Federazione Russa”. Lo ha reso noto anche il ministro degli esteri, Antonio Tajani, con un post su X.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha convocato alla Farnesina l'ambasciatore della Federazione Russa in Italia per discutere su quella, che ha definito, “singolare decisione”. “Ho fatto convocare alla Farnesina l’ambasciatore della Federazione russa in Italia per manifestare la nostra sorpresa a causa della singolare decisione di Mosca di inserire la giornalista Battistini nella lista dei ricercati diramata dal ministero dell’Interno russo”, scrive il ministro degli esteri su X. L'ambasciatore Alexei Paramonov, da quanto è noto, sarà ricevuto nel pomeriggio al ministero.
L'Fsb aveva reso noto, lo scorso 17 agosto, di avere aperto un procedimento penale contro la giornalista Battistini e l'operatore Traini del Tg1 con l'accusa di “aver attraversato illegalmente il confine” tra Russia e Ucraina - al seguito delle truppe d'invasione ucraine dalla regione di Kursk - e di “avere effettuato riprese video a Sudzha”. Con la stessa accusa, appaiono nella lista dei ricercati, altri reporter occidentali e ucraini, inseriti a seguito dalle indagini avviate dall'Fsb: Nick Walsh della Cnn, Nicholas Simon Connolly della Deutsche Welle, Natalya Nagornaya, corrispondente dell'emittente tv ucraina 1+1, ed altre due giornaliste ucraine, Diana Butsko e Olesya Borovik. La Tass ha ricordato, che per l'ingresso illegale in Russia, è prevista una pena fino a 5 anni di reclusione.
La Rai, in merito, ha parlato di "un atto di violazione della libertà d'informazione" e ha affermato che gli inviati Battistini e Traini "hanno svolto in modo esemplare e obiettivo il proprio lavoro di testimoni degli eventi". Inoltre, da Viale Mazzini, la Rai "continua a svolgere il proprio ruolo di servizio pubblico anche grazie alla coraggiosa attività dei propri giornalisti e inviati e si riserva di operare in ogni sede per denunciare la decisione del governo russo a difesa della libera informazione e a tutela della propria giornalista e dell'operatore".
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