12 Agosto 2024
Mentre prosegue ormai da 7 giorni la controffensiva delle truppe ucraine in territorio russo, precisamente nell’Oblast' di Kursk ma anche in quello adiacente di Belgorod, il Cremlino continua a ribadire che una pesante risposta alle operazioni militari oltreconfine di Kiev è già in preparazione: "Una dura risposta non tarderà ad arrivare" aveva avvertito infatti la portavoce del Ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, già nel pomeriggio di ieri 11 agosto. Nel mentre, oggi Zelensky torna a chiedere agli alleati NATO (USA in testa), di poter usare le armi fornite dall’Occidente per "spingere la guerra nel territorio dell’aggressore" (obiettivo annunciato esplicitamente già lo scorso 8 agosto in un discorso serale trasmesso sulla tv pubblica del paese, in riferimento all'attacco transfrontaliero lanciato dai soldati ucraini nella regione russa di Kursk), promettendo che sarà la svolta decisiva per la vittoria: "Quando la capacità a lungo raggio dell’Ucraina non avrà più limiti, questa guerra avrà sicuramente un limite: avvicineremo davvero la sua giusta fine" e insistendo sul fatto che i limiti imposti finora penalizzino il suo Paese nel conflitto: "Solo in questa settimana, l’esercito russo ha lanciato più di trenta missili e più di ottocento bombe guidate. I russi non hanno restrizioni geografiche sull’uso di queste armi. Fin dai primi giorni della guerra su larga scala, l’intero territorio del nostro Paese è stato sotto la minaccia di attacchi costanti". Le restrizioni geografiche a cui fa riferimento il presidente dell’Ucraina, sono quelle imposte dai paesi NATO alleati sulle armi fornite da quest’ultimi, al fine di contrastare l’invasione russa: in particolare gli Stati Uniti avevano già fornito lo scorso aprile, missili a lungo raggio Sm-6, Tomahawk e armi ipersoniche al paese di Zelesnky, con il veto, però, di non utilizzarli al di fuori della regione di Confine di Belgorod (dunque, ad esempio, non per l’offensiva in corso a Kursk in questi giorni), o per azioni difensive in prossimità della linea di confine tra i due paesi belligeranti.
Di contro, la Russia ha bersagliato nella notte tra sabato e domenica la zona centrale e quella orientale di Kiev, utilizzando quattro missili e 57 droni e uccidendo un uomo di 35 anni e suo figlio di quattro. "Secondo le prime informazioni", scrive Zelensky su Telegram, "i russi hanno utilizzato un missile nordcoreano e si è trattato di un altro attacco terroristico deliberato contro l’Ucraina". Il colonnello dell’Aeronautica, Mykola Oleschuk, afferma che quasi tutti i droni inviati da Mosca (53 su 57) sono stati intercettati dalle forze di difesa aerea. Il raid sulla capitale, scrive il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andrii Yermak, dimostra che è "necessario distruggere le infrastrutture militari russe, perché il nemico non accetta altri argomenti": per evitare la morte di civili, sostiene, "è necessario negare alla Russia la capacità di uccidere". Un alto funzionario della sicurezza assicura però che nella contro-invasione Kiev sta "rispettando rigorosamente" il diritto internazionale: "È molto importante che l’Ucraina non violi alcuna convenzione: non giustiziamo i prigionieri, non violentiamo le donne, non saccheggiamo. Bucha, Irpin, tutto questo non sta accadendo e non accadrà", aggiunge, riferendosi alle violenze e ai massacri commessi in quelle città dalle truppe russe, all’inizio dell’invasione.
Intanto continua l’offensiva oltreconfine delle truppe ucraine. Da Kursk sono fuggiti altri 8mila cittadini russi, mentre i feriti sarebbero una settantina, fra cui anche otto bambini. Il Cremlino ha inviato in loco altri rinforzi e ha annunciato di aver "respinto" il tentativo delle truppe di Kiev di penetrare in profondità nel territorio della regione. Mosca chiede alle organizzazioni internazionali di condannare gli attacchi "terroristici" di Kiev dicendosi però sicura che "la risposta sarà il vergognoso silenzio delle strutture competenti". Le autorità dell’Oblast di Beglorod, nel mentre hanno reso noto che almeno cinque persone sono morte e altre due sono rimaste ferite in un raid missilistico condotto ieri sulla località di Shebekino, situata nella parte orientale della regione, al confine con l’Ucraina. Il governatore Viacheslav Gladkov, su Telegram, ha scritto che i vigili hanno lavorato per ore per "estinguere gli incendi in un edificio residenziale, in due case private e in un esercizio commerciale" scoppiati a seguito dell’attacco. Tredici feriti, due dei quali gravi, si contano invece nella regione di Kursk: nel villaggio di Guevo un gruppo di soldati ucraini si è filmato mentre issava la bandiera gialla e blu su un edificio amministrativo, calpestando quella russa. "Il regime di Kiev continua la sua attività terroristica con l’unico scopo di intimidire la pacifica popolazione russa", attacca la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, avvertendo che "una dura risposta non tarderà ad arrivare".
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