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Vertice NATO, Biden: "Putin non si fermerà con l'Ucraina, e noi le daremo altri sistemi di difesa", Erdogan: "L'alleanza non entri in guerra"

Mentre Biden garantisce nuovi sostegni militari per la difesa dell'Ucraina, Erdogan mette in guardia dal non trascinare la Nato in guerra, Zelensky chiede ancora più aiuti

10 Luglio 2024

Biden appare sempre meno lucido e forse è affetto dal Parkinson: alla fine sarà sostituito alle elezioni presidenziali?

Joe Biden, fonte: imagoeconomica

Il Vertice Nato di Washington prosegue con la sua seconda giornata, dopo essere stato aperto dal presidente americano Joe Biden. Al centro del summit la questione ucraina e la sicurezza transatlantica. Presente anche Volodymyr Zelensky, le cui aspettative non sono state tradite dal leader statunitense.

Vertice NATO, Biden: "Putin non si fermerà con l'Ucraina", nuovi sistemi di difesa assicurati a Kiev

Il presidente Joe Biden ha annunciato che l’Ucraina riceverà nei prossimi mesi nuovi sistemi di difesa. Di fronte al timore dell’espansione della Russia, è forte nelle parole con cui il premier ha aperto i lavori del vertice la volontà di contrastarla, fornendo sostegno militare a Kiev: “Putin non si fermerà con l'Ucraina. La Russia vuole cancellare l'Ucraina dalle mappe. E noi daremo all'Ucraina tutte le armi per difendersi: carri armati, aerei, missili a lunga gittata e milioni di munizioni”. I Paesi Nato forniranno sistemi di difesa aerea strategica, comprese batterie Patriot aggiuntive donate da Stati Uniti, Germania e Romania, componenti Patriot donati da Olanda e da altri partner per consentire il funzionamento di una batteria Patriot aggiuntiva, e un ulteriore sistema Samp/T donato dall'Italia. Dice il ministro della Difesa Guido Crosetto: “L’Italia ha contribuito più di ogni altro paese in proporzione alle possibilità che aveva. Sono contento che anche l'Alleanza, oltre all'Ucraina, abbia preso atto del nostro impegno”.

 

Zelensky: "Grazie, ma non è mai abbastanza", Erdoğan mette in guardia: "Non rendiamo la Nato una parte in guerra"

Il presidente ucraino Zelensky ha ringraziato, ma ha anche affermato la necessità di un maggiore supporto. Ha così fatto riferimento alla tragica distruzione di un ospedale ucraino, che sostiene essere esito di un attacco russo sebbene altre fonti lo abbiano smentito, in primis Mosca che sostiene si tratti di un missile ucraino. Con quest'esempio il leader di Kiev ha voluto dimostrare che la difesa aerea non è mai sufficiente. Ha detto a Washington: “Ancora una volta, grazie mille per questa decisione su cinque sistemi Patriot aggiuntivi. Aiuteranno ovviamente. Non è abbastanza, non è mai abbastanza”. Ha proseguito in riferimento alle nuove armi schierate dai russi: “Dobbiamo anche andare avanti: fare passi forti con la difesa aerea di diversi tipi, più di uno".

Unico leader partecipante ad avere una posizione più cauta è il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan. Ha messo in guardia gli alleati della Nato contro l'adozione di misure che potrebbero trascinare l'Alleanza nordatlantica in una guerra in Ucraina contro la Russia. Ha adetto all’aeroporto di Ankara, prima di volare verso Kiev: “Mentre definiamo le misure da adottare per sostenere Kiev, manteniamo anche la nostra posizione di principio di non rendere la Nato una parte in guerra”.

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