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Assange, l'Alta Corte di Londra concede l'appello contro estradizione Usa: "Servono garanzie", udienza fissata al 20 maggio - DOCUMENTI

Gli Stati Uniti avranno tre settimane di tempo per fornire garanzie sui diritti del fondatore di Wikileaks, tra queste anche l'esclusione della pena di morte

26 Marzo 2024

Assange, l'Alta Corte di Londra concede l'appello contro estradizione Usa: "Servono garanzie", udienza fissata al 20 maggio

Julian Assange, fonte: Facebook @maurizioacerbo

Prosegue la battaglia di Julian Assange, che per il momento non sarà estradato negli Stati Uniti, dove rischia fino a 175 anni di carcere per aver violato il National Espionage Act, la legge sullo spionaggio del 1917.

L'Alta Corte di Londra ha concesso alla difesa del giornalista australiano di fare appello contro la sua estradizione, almeno fino a quando gli Usa non forniranno alcune garanzie richieste dalla Gran Bretagna.

Si tratta di un'ultimo appiglio che per il momento eviterà al cofondatore di Wikileaks di calpestare il suolo americano, dove verrebbe immediatamente arrestato e processato.

I due giudici di alto livello che hanno emesso la sentenza, Victoria Sharp e Jeremy Johnson, hanno dato alle autorità statunitensi tre settimane di tempo (fino al 16 aprile) per fornire garanzie soddisfacenti in caso di estradizione.

Prima tra queste è che Assange potrà fare affidamento sul Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti (che protegge la libertà di parola); poi sul fatto che non sarà pregiudicato durante il processo (compresa la sentenza) per via della sua nazionalità e che gli saranno concesse le stesse protezioni del Primo Emendamento di un cittadino Usa. L'ultima richiesta di Londra è l'esclusione della pena di morte.

"Se queste garanzie non saranno fornite nei tempi stabiliti, Assange potrà presentare ricorso contro l’estradizione", accettata nel giugno 2022 dal governo britannico, hanno stabilito i giudici Victoria Sharp e Jeremy Johnson.

Se invece saranno fornite, il 20 maggio l'Alta Corte terrà una nuova udienza per valutare l'estradizione di Assange.

Julian Assange, che cosa ha fatto il giornalista australiano

Gli Stati Uniti danno la caccia a Julian Assange da oltre 15 anni per aver diffuso documenti riservati del Pentagono e del Dipartimento di Stato contenenti i diari delle guerre in Afghanistan e in Iraq, in cui si è potuto trovare un gran numero di crimini di guerra tra cui le violenze commesse dall'esercito americano sui civili.

Assange sta scontando una carcerazione preventiva da 5 anni nel penitenziario londinese di massima sicurezza di Belmarsh.

Nel gennaio 2021 il tribunale penale di Londra aveva rifiutato la richiesta di estradizione nel paese, citando le condizioni di salute del giornalista australiano, che soffriva di depressione e che secondo gli psichiatri del carcere avrebbe avuto tendenze suicide. Nel giugno 2022, la ministra dell'Interno britannica Priti Patel aveva infine approvato la sua estradizione, concedendogli però la possibilità di fare ricorso.

Ora, se la Corte accetterà la sua richiesta di appello, inizierà un nuovo processo nel Regno Unito, mentre se la rigetterà potrebbe esserci l'escamotage da parte dei legali di Assange di fare ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo, mettendo nuovamente in pausa il processo di estradizione.

La concessione di appello dell'Alta Corte di Londra

President of the King's Bench Division and Mr Justice Johnson

BETWEEN:

JULIAN PAUL ASSANGE (Applicant)

-and-

1. GOVERNMENT OF THE UNITED STATES OF AMERICA
2. SECRETARY OF STATE FOR THE HOME DEPARTMENT (Respondents)

UPON the applicant's renewed application for leave to appeal against the First Respondent's decision to send his case to the Second Respondent and against the Second Respondent's decision to order his extradition

AND UPON the applicant's application to amend his grounds of appeal

AND UPON the applicant's application to adduce fresh evidence

AND UPON hearing from Edward Fitzgerald KC and Mark Summers KC for the applicant and Clair Dobbin KC and Joel Smith for the First Respondent, and Ben Watson KC for the Second Respondent

It is ordered that:

1. The applicant's application to amend the grounds of appeal is granted.
2. The applicant's application to adduce fresh evidence is refused.
3. The renewed application for leave to appeal on the following grounds is refused:

    i) and viii) (extradition incompatible with the Treaty),

    ii) (extradition barred by section 81(a) because it is for the purpose of a prosecution for political opinion),

    iii) (extradition incompatible with article 7 of the Convention),

    vi) (extradition incompatible with the right to a fair trial under article 6 of the Convention), and

    vii) (extradition incompatible with articles 2 and 3 of the Convention).

4. The renewed application for leave to appeal on the following grounds is adjourned:

    iv) (extradition incompatible with the right to freedom of expression under article 10 of the Convention),

    v) (extradition barred by section 81(b) of the 2003 Act because the applicant might be prejudiced on grounds of nationality), and

    ix) (extradition barred by sections 93 to 95 of the 2003 Act because of inadequate specialty protection/death penalty protection)

5. The adjournment is until 20 May 2024 (or such further date as may be notified by the court), subject to the following directions:

    i) The respondents have permission to file any assurances with the court by 16 April 2024.

    ii) In the event that no assurances are filed by then, leave to appeal will be granted on grounds iv), v) and ix).

TRADUZIONE IN ITALIANO:

Presidente della Divisione di Banco del Re e il Signor Giudice Johnson

TRA:

JULIAN PAUL ASSANGE (Richiedente)

-e-

1. GOVERNO DEGLI STATI UNITI D'AMERICA
2. SEGRETARIO DI STATO PER IL MINISTERO DELL'INTERNO (Rispondenti)

SU richiesta rinnovata dell'applicante di autorizzazione a proporre appello contro la decisione del Primo Rispondente di inviare il suo caso al Secondo Rispondente e contro la decisione del Secondo Rispondente di ordinare la sua estradizione

E SU richiesta dell'applicante di emendare le sue motivazioni di appello

E SU richiesta dell'applicante di presentare nuove prove

E SENTITO Edward Fitzgerald KC e Mark Summers KC per l'applicante e Clair Dobbin KC e Joel Smith per il Primo Rispondente, e Ben Watson KC per il Secondo Rispondente

Si ordina che:

1. L'applicazione dell'applicante di emendare le motivazioni di appello è accolta.
2. L'applicazione dell'applicante di presentare nuove prove è respinta.
3. La richiesta rinnovata di autorizzazione a proporre appello sui seguenti motivi è respinta:

    i) e viii) (estradizione incompatibile con il Trattato),

    ii) (estradizione vietata dalla sezione 81(a) perché è per il fine di una persecuzione per opinioni politiche),

    iii) (estradizione incompatibile con l'articolo 7 della Convenzione),

    vi) (estradizione incompatibile con il diritto a un processo equo ai sensi dell'articolo 6 della Convenzione), e

    vii) (estradizione incompatibile con gli articoli 2 e 3 della Convenzione).

4. La richiesta rinnovata di autorizzazione a proporre appello sui seguenti motivi è rinviata:

    iv) (estradizione incompatibile con il diritto alla libertà di espressione ai sensi dell'articolo 10 della Convenzione),

    v) (estradizione vietata dalla sezione 81(b) del 2003 Act perché l'applicante potrebbe essere pregiudicato per motivi di nazionalità), e

    ix) (estradizione vietata dalle sezioni 93 a 95 del 2003 Act a causa di una protezione insufficiente della specialità/protezione contro la pena di morte)

5. Il rinvio è fissato fino al 20 maggio 2024 (o a una data successiva comunicata dal tribunale), con le seguenti direttive:

    i) Ai rispondenti è concesso di presentare eventuali garanzie al tribunale entro il 16 aprile 2024.

    ii) Nel caso in cui non vengano presentate garanzie entro tale data, sarà concessa autorizzazione a proporre appello sui motivi iv), v) e ix).

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