26 Febbraio 2024
Sin dalle prime ore successive alla morte dell’oppositore russo Alexei Navalny, avvenuta lo scorso 16 febbraio in una prigione oltre il Circolo Polare Artico, in Siberia, e il cui corpo è stato poche ore fa consegnato alla madre Lyudmila, si sono moltiplicate voci e indiscrezioni sulle reali motivazioni che hanno portato alla sua scomparsa. Secondo le autorità russe, Navalny sarebbe morto per cause naturali dopo una passeggiata effettuata nelle vicinanze della sua cella; secondo invece altre fonti, perlopiù occidentali, dietro la sua scomparsa ci sarebbe la "mano" del Cremlino, il quale subito dopo aver comunicato il decesso di Navalny ha definito le critiche occidentali come "isteriche".
In un video pubblicato su YouTube poche ore fa da Maria Pevchikh, alleata di Navalny nonché dirigente di punta della Fondazione anticorruzione che porta il nome del blogger moscovita, ella afferma che in un primo momento l'attivista russo doveva essere rilasciato nell’ambito di uno scambio tra prigionieri con Stati Uniti e Germania, che doveva essere ultimato poco prima del 16 febbraio, data ufficiale della morte di Navalny presso il carcere IK-3, conosciuto anche con l'appellativo “Lupo Polare", della città siberiana di Charp.
Secondo quanto viene riferito dalla Pevchikh, la trattativa riguardava lo scambio di due cittadini statunitensi, Evan Gershkovich e Paul Whelan, entrambi detenuti in Russia con l'accusa di spionaggio, con Vadim Krasikov, ex colonnello dell’FSB, il servizio federale per la sicurezza russo, che si trova in prigione in Germania dal 2019 per aver ucciso Zelimkhan Khangoshvili, ex comandante di plotone della Repubblica cecena di Ichkeria. La trattativa era alle battute finali e le ultime modifiche dell'accordo erano state consegnate allo stesso presidente russo da Roman Abramovich. Tuttavia, sempre secondo l’ex collaboratrice di Navalny, Putin avrebbe deciso di fare retromarcia e di “eliminarlo" affinché Krasikov fosse scambiato con un altro prigioniero.
Non sono arrivate conferme o smentite di queste dichiarazioni. Soltanto il governo tedesco, come riferisce il Guardian, lunedì ha detto che era a conoscenza di uno scambio tra prigionieri con protagonista Navalny, ma non ha specificato i dettagli di questo scambio e nemmeno quando sarebbe dovuto avvenire.
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