22 Novembre 2023
Von der Leyen, fonte: imagoeconomica
La riforma dei trattati Ue arriva al voto decisivo al Parlamento europeo. Si tratta di un qualcosa che potrebbe cambiare radicalmente il destino dei cittadini in quanto in ballo c'è la modifica dei trattati istitutivi dell’Unione. L'inizio è datato giugno 2022, quando la maggioranza del Parlamento europeo approvò una risoluzione con cui si invitava il Consiglio ad avviare il processo di revisione dei Trattati. Ecco le modifiche che prevede questa riforma.
Il dibattito sulla riforma dei Trattati Ue torna in Aula a Strasburgo. Ecco cosa prevede: in cima alla lista c’è il cambio della modalità di voto all’interno del Consiglio europeo, passando dall’unanimità alla maggioranza qualificata. Un cambiamento radicale se si pensa fino ad ora si dovrebbe avere il voto favorevole di tutti e 27 gli Stati membri. Una mossa, per mettere all'angolo paesi ostili come Ungheria e Polonia, voluta da Francia e Germania.
Un altro cambiamento è dettato dalla facoltà per il Presidente della Commissione di scegliere gli altri membri dell’esecutivo secondo la preferenza politica. Oggi, i commissari vengono scelti sempre dal Presidente, però in accordo con il Consiglio. Una Commissione con sempre più potere.
Nella riforma si fa poi riferimento alla possibilità di rafforzare l’unione di difesa con capacità militari. Si tratta di un rafforzamento della cosiddetta Politica di Sicurezza e Difesa comune. L'ultimo aspetto è invece questo: l'Ue potrebbe avere esclusiva competenza su materie come l’ambiente e la biodiversità, mentre otterrebbe competenza condivise con gli Stati sulla sanità pubblica, protezione civile, industria e istruzione.
Queste modifiche suonano un po' come un campanello d'allarme, visto che consegnano ulteriori poteri alla Commissione europea oggi presieduta da Ursula von der Leyen. "Siamo davanti al pericolo di un superstato europeo che i cittadini non hanno chiesto e non vogliono", esclama il copresidente di Ecr ed eurodeputato di FdI Nicola Procaccini. "È paradossale che siamo diventati noi di Ecr a voler proteggere la i trattati originali dell'Ue e mantenerli come sono", ha aggiunto
Anche il web non ha preso bene questa notizia della riforma dei trattati Ue. C'è chi parla a tutti gli effetti di una "dittatura", e viene espressamente chiesto di "non firmare".
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